Un poeta


Un poeta vero non fa sul serio, tranne quando scrive, quindi quando ama, oppure odia.
Un poeta vero cammina sui cornicioni dei grattacieli credendo di passeggiare lungo i bagnasciuga degli oceani.
Un poeta vero non parla di se stesso, ma s'immagina di farlo; nel frattempo esagera, fino a dare scandalo.
Un poeta vero deve stare attento a quel che tocca, perchè tutto gli provoca scosse d'elettricità, creatività, estraneità.
Un poeta vero combatte contro la propria natura, inutilmente, così si butta nella mischia a nervi spogli, lasciandosi spolpare.
Un poeta vero ti sa guardare negli occhi, ti sa scivolare con la bocca sulle ginocchia, e stretto fra le cosce, come un cucciolo guaisce.
Un poeta vero può far ridere o piangere con violenza tale, da doversi poi autopunire in camera d'isolamento.
Un poeta vero si impone regole incomprensibili, per fuggire dall'incomunicabilità generale.
Un poeta vero perde la concentrazione al primo battito d'ali, per ritrovarsi al fianco di Dio a discutere di sangue e di donne.
Un poeta vero, di fronte allo specchio, si pietrifica.

novembre 2006

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