Fognatura by night

Sono il ratto nell’anfratto
inzeppato dall’erba radicata sulla sponda.
La pupilla scintillante coglie il treno
senza freno, oltrepassare il ponte
sospeso sul torrente
e riconoscendoti nell’ultimo vagone
a te chiedo, caro il mio moscone:
"Chi è? Un dimenticato comunista
quello che viaggia in prima classe?"
Fra il mio grigio pelo unto e malaticcio
si nasconde l’elisir di vita eterna
ma non t’è permesso toccarmi
sporco bipede schiumato!
Io mi lavo nella merda
che tu progressista, in tutta la tua freschezza
produci e sprechi con noncuranza e ridicola baldanza!
Giovane artista di strada
non calciare il mio occhio iniettato di sangue
così conciato dal tuo mondo fritto-plastico…
anche tu da lui sei messo ormai al lastrico!
Qui non sono per mordere il tuo piede
ma pur da te, cerco solo lo scarto estremo:
le tue frasi sputate sul cemento
sono il mio idilliaco nutrimento.


Parma, 1 settembre 2002

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