Bambini fantasma


Bambini fantasma e profili di streghe
in cielo, mentre fulmini m'invitano
ad aggrapparmi per fuggire dall'asfissia
dei miei movimenti, orfani del tuo corpo,
e nel sangue mi bruci e ringrazio l'amore
che mi tiene a galla in questo fiume
di schiuma, poi torno a casa e cerco
la tua voce in qualche angolo
e mi scontro con pensieri violenti
di chi ha deciso che i propri confini
sono i confini di tutti, di tutti coloro
che hanno un colore e una sofferenza
pronta a volare, pronta a sbarcare
lungo le coste tremanti d'attesa
dei tuoi baci, che anche se non ci sei,
sei l'isola che vedo oltre la tempesta
e contro ogni legge insana mi salvi,
mi salvi e mi strazi di voglia, così
le ombre si fanno soffici palloncini da bucare.


Parma, 3 luglio 2019

La canzone delle fate


Siam le fate della sera
e balliamo qui con voi
occhi, mani, piedi e bocche
noi muoviamo tutt'insiem
Dai boschi noi veniamo
a festeggiar la luna in ciel
e ridiamo come matte
quando il vento suona i fior
Ci nascondiamo fra i capelli
dentro l'erba e nei cuscin
accendiamo i vostri sogni
quando è l'ora di dormir
Qualcuno andrà a cavallo
e chi invece volerà
qualcun'altro sarà un pesce
che nel mare nuoterà
Poi c'è chi sarà un eroe
e tutti i bimbi salverà
dalle guerre e dalla fame
e a cantar con noi verrà
Quando poi sarà mattino
nuovi giochi e nuove idee
da donar a chi ti è vicino
per continuare a immaginar
Siam le fate della sera
e se felici vi vediam
come lucciole incantate
fra le stelle riposiam
Ricordatevi di noi ogni volta che si fa
buio tornerem e ancora canterem...
Siam le fate della sera
e balliamo qui con voi
occhi, mani, piedi e bocche
noi muoviamo tutt'insiem,
occhi, mani, piedi e bocche
noi muoviamo tutt'insiem...


Parma, 12 giugno 2019


Dieci giugno


Dieci giugno e ancora vene
che mi fan male, e ho fremiti
lungo le linee della notte
e quante poesie ti ho scritto
finora, forse belle, forse marce,
e sai, son cattivo anche se ti amo
imprigionato come sono
nella mia gabbia, con questo bisogno
di urlare ogni tanto e scappare
in universi soffici e sbranarti
a colpi di corpo su corpo, ma poi
chiudo gli occhi e ti vedo
intenta a sbocciare e temo
che basti un mio gesto incontrollato
a spezzarti il fiato, ma domani
sarai ancora più forte a guidar
giochi e voci stridenti, tu, guance
infinite, certo la fatica, il saper
scegliere, tu certo l'estate
e io così a deporre penne
e lanciare me stesso
che se anche do poco a vedere
ai confini dei campi ci raccogliamo.


Parma, 10 giugno 2019

Trebiano


Potessimo ogni volta passeggiare
di sera uno dietro l'altro fra i borghetti
di Trebiano, e quella pace incantevole
e quella facilità, richiamarla a piacimento,
e allo stesso modo poter scegliere,
fosse una pietanza, un gesto
da regalare all'altro, sogni di terrazze
da abitare, e spegnerle le ansie,
pensieri scuri come semi
di disagio, e lasciarla brillare
questa goccia di mare in mezzo
agli occhi e l'amore che racchiude,
la certezza del mio sapore
fra le tue mille variabili cose
e le stanchezze, e la vicinanza
da curare contro le incomprensioni
che fan capolino all'orizzonte
come nuvole da soffiare
coi nostri umidi baci.


Parma, 5 giugno 2019

Finestre d'ospedale


Finestre d'ospedale
sottendono neonati cieli estivi
e punte d'alberi coronano
la calvizie di mio padre
sofferente, la sua mano smembrata,
e poi gocce d'acqua rintoccano
il pavimento, il tempo che mi separa
dall'insonnia al tuo seno che amo
snocciolare, la tua vita
così rigogliosa e certe punture
che fan grattare la mente
quando si gela di paura.
Ma dicevo, l'estate e la tua voglia,
l'attesa del mare, creare dalle connessioni,
aperture, guarigioni al naturale.


Modena, 31 maggio 2019

Statue di fango


Abbiamo votato il male peggiore per sentirci più forti con chi la forza l'ha spesa per non morire, e con questo freddo che piove a fine primavera volgiamo i nostri ghigni alla terra, un po' più calpestata, dentro pozzanghere dove il riflesso è privo d'amore, eppure ci scioglieremo come statue di fango; dalle ceneri umidicce ancora mani di chi è nato caldo, afferreranno il cielo e capovolto, anche noi penzoleremo per non aver più misere certezze, e forse ci sveglieremo oppure cadremo senza aver capito.


Parma, 27/28 maggio 2019

Non ci sei e sai di pioggia


Non ci sei e sai di pioggia
che scende imperterrita
sui miei pensieri, sporco
e ridotto a uno scheletro
sognante aperture e panorami
su cui affacciarci, senza ombre
provenienti da ieri, spiragli
e voglie che ci facciano
i muscoli con cui sostenerci,
piroette d'amore, caffè con occhi
di chi si è appena regalato
momenti di paradiso, e i dubbi
che si fan risate, follie battenti
contro i blocchi, perchè il cuore
è un rombo che ci porta lontano
e tu acqua fresca con cui lavarmi
e tu petalo da proteggere
e mordere, mentre io provo
a slogarmi l'affanno del piombo
che mi lega, e mi allaghi.


Parma, 19 maggio 2019


Un fantasma che si gira


Un fantasma che si gira
fra nervi e temporali, così ogni
cellula è distante, angoscia riempie
gli angoli, incubi sono gli esseri
viventi che chiedono sempre più,
vogliono averti per sbranarti,
ma sono un'ombra intrattenibile
e chiedo amore, facile a dirsi
ancor di più a farsi, se ti amo
è facile e ti amo fino a entrarti
nelle vene, fino a prenderti a pugni
se mi dubiti e poi riderne,
e continuo a gustare pezzi del tuo
cuore caldo mentre le urla
sono libere e aprono le stanze.


Parma, 12 maggio 2019