Splendente


Al centro dell'Universo
c'è questo puntino
che ha creato l'Universo
e ancora lo crea
e lo distrugge
e gli assomiglia
e si appesantisce
e si gonfia
e non si muove più
e arriva quel giorno
in fondo al marasma
che violento urla:
Pulisci!
Sciogli il tormento!
Scegli fiumi verso
il centro dell'Universo!
Splendente. Leggero.


Parma, 24 Marzo 2018




L'isola


Su un'isola d'insofferenza
gabbiani spiumano al freddo sole,
si passeggia senza vibrazioni,
noci rimbalzano contro
pareti di vetro tra cielo,
cranio e petto, e il ricordo
di rimando di chi ti desidera
ma lascia la sabbia cadere.
Abbracci ben più disarmanti
fremono nell'attesa
di un crollo che disargini
l'inganno d'un pensiero
consolante che fa dire
"Va bene così, inattaccabile"
e va molto bene fin quando
il mare intorno resta calmo,
l'abisso non ti sommerge,
le mani stanno in tasca,
la distrazione ti porta al guinzaglio.
Ascolto e dialogo con voci registrate
e distanze, rotolo nelle pause
e aspiro alla bufera, alla calda
pace del tuo ventre nudo.
Digiuni il rimpianto.


Parma, 20 Marzo 2018

Cacciatori di balene


Balene nere nello spazio
sprizzano scie di comete,
lente consumano la notte,
intonano canti, incontrano
tonni inscatolati. Che tonni!
Un iceberg ne incastona
una, scagliato contro
il sole, esplode, pezzi
di grasso cadono su
parabrezza di cacciatori
arenati s'una spiaggia
di pianura, si raccontano
di quanto bello sarebbe
sconsacrare mucche,
aprire teatri solo per cinesi
dai capelli rossi, drogarsi
di mentine. Poi un bicchiere
s'incrina. Un'altra balena
si schianta in autostrada.
Chi si deve estinguere
si estingua, siamo generosi.


Parma, 17 Marzo 2018

Sotto pelle


Coltivo la malinconia
contro la tristezza
di certi giorni felici,
contro l'ovvietá da branco
affamato di costrizioni
e le bugie che ci si racconta
pur di mostrarsi con le labbra
all'insù, i pollici clickabili,
senza uno straccio di occhi
dionisizzati nel sangue. Ricada
sulle teste, sui sessi annoiati dall'Europa
la surrealtá bianca, incandescente
dei miei gesti scoordinati, salvi
innanzitutto me stesso, prolifichino
gli accordi grattati e sintetizzatori
che aprano la schiena, la musica
che si fa luce sotto pelle, piccoli
villaggi incantati dove la parola
è polline e tutti sanno quello
che devono sapere, nessun
consiglio ha alcun senso
e la surrealtá salvi me stesso.
Corpo stesso tatuaggio sul mio corpo.
Coltivo i miei campi minati
fumandomi le mani,
raccolgo frutti dalla faccia
di vizi capitali, li gusto uno
ad uno e prego la Dea Follia
di liberarmi dal giudizio universale,
ma ancor più dal giudizio di me,
il mio giudizio su voi, esplodere
come pelle sudata daĺl'estrema fatica.
Sparare a bruciapelo sulla prima crocerossina.


Parma, 17 Marzo 2018

Tredici Marzo, tre spari sul treno


I.

Dove hai messo la neve?
Speravo ne conservassi un pugno
per lavarmi questo velo scuro dalla faccia
e risolvere quest'alba
pendolare, ricacciare
l'eccessiva serietá.
Accarezzo l'idea 
di vivere in Africa,
recitare preghiere,
lasciarmi amare.


II.

Riti sciamanici scrollano il peso dell'inutile,
liberano tempeste,
dilatano pupille
a veder quel che c'é,
non più quel che si deve.
Ogni atto assurdo
e d'impeto gioioso
sia la rivoluzione.
Bacio il disincanto.


III.

Palloncini su deserti
si aprono al vento
giungono al mare
spiano la vita che si confonde
al desiderio di baci leggeri
e se ne cade uno
prendilo pure,
esplodilo vicino al petto,
masticane il sole.


Parma-Milano-Parma, 13 Marzo 2018


Si dice che


L'intraprendenza non va detta
come i moti d'animo che si fan crepe
come i debiti e le romanticherie buone
per poeti edulcorati
come gl'inizi zoppicanti
gli auguri di chissá cosa
gli amplessi e le estasi
Dio
gli elenchi che si prolungano
come me che non dormo.


Parma, 12 Marzo 2018

Le mani di Caligola


Impero sulle vostre teste
che cadranno una ad'una
e dalle mie dita si svolge
un gioco in cui io e solo io
sono Dio e Dio vi condanna
al rimbecillimento, popolo
degno d'essere schiavo,
degno di credere in Dio.
Vi mostro in raptus il potere:
Luna si nasconde dal cielo
Venere ricuce versi d'orrore
Roma si fa oscena stalla
in cui cavalli e baldracche
leccano la mia ombra;
e quanto amore ci vuole
a chiudersi in una stanza,
schiacciare ricordi, tramutarli
in grida di piacere, di dolore,
è indifferente, comunque muti,
muti al disastro sparso
negli angoli, muti davanti
allo specchio, muti portatemi
un piatto di seni da succhiare,
oggi non mente la pioggia,
liquida follia, bevo a pieni sorsi
quest'impero amaro
da sputarvi addosso
e annegarci insieme.


Parma, 11 Marzo 2018

Cercami


La gatta che cerca le mie mani
quando le nascondo dietro
la nuca, per farsi accarezzare
e penso: -è puro amore questo...-
e rifugio il pensiero in una manciata
di vecchie canzoni nude
dove il cuore parlava
e diceva quel che doveva
e se mai darò ragione
al farmi mancare la forza
di esprimere una sola briciola
allora sarà quella la sconfitta,
se mai dovessi vergognarmi
d'ogni tremore che mi risveglia
non più la gatta venga a cercarmi.


Parma, 10 Marzo 2018

Viaggio


Stanchezza che d'ogni cellula
togli il respiro e tagli di netto
il tronco crollante
nel letto a squassarne
la placida trasparenza
Lasciami l'eco dell'occhio
assetato di corpi avvitati
ad accompagnare il viaggio
nel fondo del vero
e dal nero ritorni il vagito


Parma, 9 Marzo 2018

Il sentiero


Un bacio sotto la neve
e uno scroscio di voti
buttati a ribollire le fogne,
così inizia il sentiero
di scornamenti e cuori
da far tremare le strade
di sangue a ricacciare
i mostri con parole
che non sapranno mai,
come l'amore esplosivo
così vicino al centro
dei tuoi occhi,
dei miei. Ti chiamo.
Ti aspetto.


Parma, 5 Marzo 2018