Uscite

Giorni in cui un uomo
ti muore fra le braccia
in fila al supermercato
senza riuscire a regalare
un battito in più,
una parola da ascoltare,
e di una donna la liberazione
vissuta come oltraggio
alla propria insipienza
quando basterebbe poco
a piegarsi a un ritorno;
una passeggiata in montagna
patto d'amore che gronda
fatica, una volta in cima
ci si dice "riavremo anche
il mare laggiù!", giorni
che sono notti e sogni
che sono viaggi, anime salve
nascoste per paura di essere
rotte, anime che hanno ruote
invece di ali, cantare nei cortili
fregandosene di tutto; giorni
come distanze, feste non consumate,
fruscio di attenzioni lungo
la discesa, godimento di scadenze
irrispettabili, giorni in cui domani
sarà un altro inferno senza lavoro,
con un lavoro, il paradiso è fiscale.

Parma, 13 maggio 2020

Anticorpo


Scriviamoci addosso adesso
che siamo chiusi qui
e vedo anche te attraverso
i vetri, germi di distanza
a infettare gli abbracci,
l'isolamento che si fa pietra
su cui sedersi, sotto cui crollare,
da scagliare; scriviamoci
per rigenerare fili da una mano
all'altra, per dipanare viaggi
lungo la schiena, scrollare
la muffa dalle vene, il silenzio
velenoso torni oceano dentro
le stanze; scriviamo un messaggio
che sia onda lattea, che sia anticorpo,
brivido, istinto di un corpo in due.

Parma, 24 marzo 2020

Sospiri


E' un massaggio profondo
alla fine del mondo
che anche se fine non è
lo è per eccesso di distrazione
così mi raccolgo sul corpo,
meticoloso a sviscerare la perla
da ogni particella
e faccio la guerra al silenzio
assillante che turba la quiete,
risorgo dalla quarantena
con qualche centimetro in più,
l'ombra di un'idea a risaltare
la luce contro il muro ch'è venuto su
e ballano gli angeli coi nostri visi
purificati, visi dissolti, animali
alla riconquista del cemento,
mani aperte come il sangue,
musica leggera, bocca di sospiri,
desiderio di essere desiderati
oltre la fine, ch'è principio
d'amore rivolto a ciò che saremo:
occhi lucidi in un dipinto
appeso nel tempio delle sillabe:
"Io sono. Anima bella. Tutto è."

Parma, 13 marzo 2020



Corona


Finalmente soccomberanno
sotto il peso della corona
della propria solitudine
mai abituati a reggerne il peso,
il valore calpestato, l'occasione
per inabissarsi, conoscere,
creare oltre l'ombra del bicchiere
e allora il virus, come i ratti
dalle fogne, fa emergere
il rantolio disperato del vento
che spazza la superficie delle teste
desolate, e forse soccomberanno
alla loro malattia esposta
alla nudità degli specchi
o forse scopriranno qualche angolo
mai spolverato, la primavera
intensa fuori dalle finestre,
la voce simile alla nostra
di chi bussa alle frontiere,
il potere di amare in silenzio,
il potere di restare.


Parma, 10 marzo 2020

San Valentino


Possiamo andare a veder le stelle
che non passano mai di moda
nei nostri occhi che non cambiano,
arpioniamo questi momenti di stallo
per scaraventarli lontano altrimenti
lo sai amore che è tutto un farsi male,
un dente ostinato cavato con rabbia
o l'ennesimo sfogo avvelenato
di chissà chi vomitato addosso,
così puoi prendermi a schiaffi
ch'è sempre meglio del pensarmi
già lontano, e se stufa sei
dei miei rallentamenti hai un cuore
che ci raccoglie ed è anche il mio
e da lì ci strattoniamo, scriviamo
o se ti va, andiamo a veder le stelle?


Parma, 14 febbraio 2020

Puntino rosso


"Se non ci fosse la pace
non avrebbe senso la guerra"
mi disse a cena il cantautore
in parte tradito così iniziai
a fare avanti e indietro
per il Ponte di Mezzo
alla ricerca dello scorcio
migliore per lo scatto
perfetto, poi tornai ad ammutolirmi
e a sentirmi ancora più distante,
distorto da tutto, a non vedermi
allo specchio, al risveglio stanco
come chi non ha mai dormito,
il brusio intorno un pugno nello stomaco,
l'amore una lanterna vacillante
ai bordi del buio, un puntino rosso
su cui respirare, e lo dico per rispetto
il fatto di non voler pesare
ma intanto tonfo, mi giro indietro
senza imparare dalle statue di sale,
e ora che l'enigma non s'è risolto
mantengo la pace sentendomi in guerra,
ascolto una canzone che sia blu
contro il grigio piovoso, appiccicoso
dei giorni, cerco le tue mani
con cui lasciarmi andare oltre gli scogli.


Parma, 22 novembre 2019

Venga il diluvio


Venga il diluvio
a lavare i nostri peccati,
i nostri corpi e se li porti
dove il fuoco cuoce lento
che non ci capiamo nemmeno
pregando, cellule sconsacrate.


Urbino, 19 novembre 2019


Se la notte mi abbandona


Se la notte mi abbandona
non so chi sono, contro mi urlano
le onde per attraversarmi e approdare
s'un angolo che sa di caldo,
io dalla notte abbandonato
cado lontano dall'amore, dal corpo
di una donna, dalle voci del mercato,
dalla voglia di costruire qualcosa
che abbia la mia forma, in balia
del vuoto, non so chi sono inghiottito
dalla notte, vomitato fra le ceneri,
fracassano le città al di là
di un sogno stuprato, gli occhi
perle spente fra le perle.


Parma, 12 novembre 2019


Superpotere


Il gelo, due colpi di tosse,
il superpotere di incrinare
le cose belle, tu che non sai,
io che non faccio, mi metto
di traverso e le anime si sperdono.
Arrivasse una barca un po' più grande
e tu in mezzo, sicura, non lasciata
in balia dei mugugni e delle forze
respingenti di frontiera, che hai
da continuare d'essere sorpresa
e amata a piene mani, i tuoi occhi
che si girano e trovano ristoro.
Balbuzie sentimentali, fantasmi cinici,
acidità del cuore, un bimbo marcito,
schiaccialo se vuoi, ergiti migliore.
Non sei sola, nonostante me, e splendi.


Parma, 13 ottobre 2019


Mani in bocca


Ti chiamo Ti Amo
perché sei il titolo
di ogni mio pensiero
anche se leggo poco
e quindi scrivo ancora meno,
come avere le mani del dentista
in bocca, che ti parla
e a cui non puoi rispondere,
viene a mancare la grammatica,
eppure tra un corto circuito
e l'altro, con cui talvolta
ingiustamente ti punisco,
esce qualche fiore dalle mani,
tinteggio di sentimento
sopra le vecchie croste
e assorbo il tuo colore intenso,
mi rimetto in ordine, mescolo
il sangue, sputo una poesia
tra un pasto veloce e il lavoro,
a rischio di non lavare i piatti,
a rischio di amarti più forte
di ogni secondo che scappa.


Parma, settembre 2019

Difficoltà respiratorie


Cado e poi ricado
ma tu non farci caso
e soprattutto non inciamparmi
addosso che poi non bastano
le mani e nemmeno le ossessioni
così mi trascino per la via
delle oppressioni, quelle che portano
alle difficoltà respiratorie del primo
giorno e sempre rivango il terreno
già solcato pari a un verme,
e non guardarmi con quegli occhi
così accesi, così appesi alla luna
che significano molestie sensuali
e scosse tra un "vediamo"
e un "abbiamo da realizzarci",
io pendolo tra un'indecisione
e l'altra e pugni da sbattere
e polvere trafitta dal crepuscolo
e occhi fantasma.


Parma, 1 agosto 2019


Skiathos


Beata te e chi ti ha fatta bella,
tu stessa con la vita che ti sei cucita
addosso, filo dopo giorno
e poi ai miei occhi ti mostri
nuda per amarmi come animale
di mare che sull'onda cavalca
e io riccio contro scoglio apro
il centro da succhiare, attento
a non pungerti, attenta! che fragilità
si nasconde sotto un velo di sabbia
se posi male il piede, allora è meglio
nuotare fino alla boa ch'è come volare
con le ali ben attaccate, per tornare
insieme sull'isola e al tuo fianco contarti
i battiti sul collo sudato,
metronomo della mia poesia.


Skiathos, 23 luglio 2019