Fruscio

Non importa, non importiamo
e nemmeno importuneremmo.
Implodiamo.
Al minimo fruscio
implodiamo,
e fosse almeno felino
per quel taglio egizio,
il contatto col magnetico
inconoscibile
da spingere nel sasso
il fantasma che le mani
s'è fottuto,
a me che piacciono dita
abbastanza lunghe
per scivolare su tasti
e farla godere da una parte
a lato, da qui a dove,
lo svisceramento
del cosmo



Parma, 27 Febbraio 2011

Nemmeno più un barlume

Nemmeno più un barlume
di voce
se posi l'orecchio
sulla bocca del pozzo

"Addosso,
mi muoio adesso"

non ha avuto lacrime da bere
non ha tracciato strade su corpi
non ha ceduto gli sguardi
ha rifiutato le viole
arse

Nella gola la terra del fondo



Parma, 26 Febbraio 2011


White room

Che ti divori la noia, come leopardi
affamati la mattina
nella giungla di clacson in panne
o in festa per vecchie dagli occhi neri
metastasi ai piedi
i loro panni da immolare

Hai mai urlato abbastanza
da sentirla
con te nudo
sulla cima più alta?
scomporla...

in acido piombo
e affilate notti alla fine
le occhiaie dei santi
erezioni estinte

e se di quelle quattro sigarette
te ne fossi tenuto una, per una volta
ci avessi creduto, magari lei...

(il bagno è freddo più del letto
la bottiglia non molla un battito)

dio come moriamo
amore

da qualche parte



Parma, 15 Febbraio 2011

Vacche magre

Ora che non è che la sua stessa ombra
-digiuni che prosciugano le ossa,
i "nonostante" che non le disse,
alcun meritarsi l'amore-
può estinguersi
liberamente

Espiri nelle nebbie

Il dubbio resta su quale vestito
listare il lutto



Parma, 14 Febbraio 2011

Fair play

Gli spettatori del calcio se ne fregano
degli abbandoni
in miseria
di chi non ha palle da far sudare
ma porte in faccia
cuori espulsi

Osano accennare a un'òla


Parma, 13 Febbraio 2011

Oracolo

I semafori cantano
la litania dei no
e "non la vedrai"...
camion infiammabili
gli fanno il pelo.
In salotto a camino spento
uno Schiele si frantuma
sui tasti del pianoforte.

Lo sputtanamento è totale.



Parma, 12 Febbraio 2011

Bachi da sera


Crisalidizzare

(Te



Me)

in poesia
mossa a pena.
Bisbigliarsi al volo
nel precipitar delle stanze.

Avessimo labbra vicine
per rami da bruciare.



Parma, 11 Febbraio 2011

Voce

stessi zitta, stessi zitta ancora
più di quanto riverberi
le mie prigioni
sarei lì a leccarti da terra
e assolverei i giudici
dalle condanne fatate,
folklore le stragi

scavo insenature nei corpi
sbalzati dal carro carnascialesco...
esseri cannibali, calibani...
feste del sangue, movimenti
slabbrati,
un ultimo grido
prima della moda



Parma, 9 Febbraio 2011

Pizza-express

Amore lontanissimo, più delle statue,
hai la faccia che si macera,
sia fatta la tua nolontà...
rimarrà il pensiero triste, fossile
in atmosfera tra la magra luna
e gli errori di rotta, l'ennesima volta...
le sigarette fumate
per disprezzo di sé, altissimo

Manca la forza, il sospiro fatale
da compiersi prima dell'inizio giro
nelle corsie degli ospedali,
chissà quale il letto della resa
"...scopra pure, ché la possa irriconoscere
definitivamente"
a passi falsi ho ballato
il canto delle sirene

Testa matta, nostalgia nei sogni,
scena spudorata di un abbraccio
dato al telefono chiuso, lacrime chiodate
e occhi crocifissi... tutto questo
è sempre e solo piccolo guadagno,
un fare consegne a domicilio
divorando con gusto la strada...
qualcuno lascia la mancia
gli altri non hanno fatto la guerra



Parma, 7/8 Febbraio 2011

Fili sulle strade


Mentre interpreti, dunque fingi
-"finta è questa Primavera che fa
godere del girare senza guanti"-
che sia grave ogni respiro
gravido del germe eterno
prima e poi l'incidente vitale,
succede per strada una quiete
dove i palazzi dagli opposti lati
si lanciano sguardi d'amore
da perderti d'imbarazzo commosso.
Solo i baci sanno spogliare l'anima
e anche se il debito le sopravviverà
stendi le palpebre ad asciugare,
il finale vien da sè.



Parma, 6 Febbraio 2011

Quello che vogliono

In tensione se mi graffiavo
pur di piangere in qualche modo,
l'agilità del criceto chiuso nella ruota-
poi dare senso a tutto pur di togliere
ossigeno al salice
e perdere la vista al bordo.
Le parole continuano a fare quello che vogliono
e niente ho spiegato davvero. Le parole:
quello che gli altri vogliono.
Le rughe del corpo nel buio
mentre la sua assenza stride
e poco mi offenderebbe se...
poco importa, il quark
è più grande di me.
Consolazioni e crimini spesi a peso di grumo
se non raccontati a chi ne farebbe strage...
orripilante è solo lo specchio;
nemmeno le flotte batteriche! le nostre
si coalizzerebbero per quali sorprese.
Non salto dalla sedia,
giro l'angolo dove hanno apparecchiato
di fretta la carcassa logorroica
"non tagliarti, non tagliarti più!
solo io posso succhiare il puro rimasto"
e mi eclisserò dietro la gente mentre
vedrò che dalla balbuzie si può guarire
ma già tacevo.
Dalle bugie, dagli anelli regali -
regalàti
la fuga non tiene.



Parma, 3 Febbraio 2011

Il mio amore

Così la vittoria
è di chi dedica e dimentica.
-MDA
Lo senti questo scrosciar violento
delle cascate in orizzontale?
senza gravità vorrei dire
se gli angeli offrissero
mani da afferrare e
meno puntini di
alienazione

(Signorina Inesistenza,
cosa combatterai dunque?
La sua immobilità? La normalità
dietro le strascicate contraddizioni
di un ergastolano?
Oggi i nomi sono sordi
e ci si rivolta dentro le parentesi)




Parma, 2 Febbraio 2011