Finiranno anche le ore


E le parole si torcono in bocca
perché gli sguardi ti sembran massi
eppur lo sai che è bello che lei sia qui
nonostante i silenzi, il tuo male
che riconosci e anche se bestemmiato
imperterrito inquina ogni emozione
e non puoi incolpare nessuno...
se solo fluissi per tutto lo splendore
che sei, anche lei
se ne accorgerebbe e smetteresti
di tremare proprio di quel tremore
che la porterebbe via, non solo
come amore interpretato troppo presto
come assoluto -vacci piano!-
bensì come punto diverso di confronto,
conforto, confessione, concessione puerile.
Il vento leggero che la sera entra dal balcone
e ci sfiora vicini, le unghie che saltano
in un ballo di pulizia prima del mare,
la mente rivolta in preghiera per una pausa
da quella fame insoluta posta come chissà
quale emergenza: tragedia di presunzione,
la nostalgia di piccoli gesti che nessuno
ha detto che mai potranno essere ancora,
il brillio di una risata per ogni minima cazzata,
il senso di bene, semplice fino alla più dolce
melodia di carillon, perdurare come carezza,
come quelle parole che si sciolgono
e la lingua ogni enigma consumare.



Parma, 24 Giugno 2013

Il sole


Volano le mani all'innafferrabile
ché tutti gli occhi, i suoi, passati davanti
hanno scavato fino a quest'ultima
astinenza. Non si chiama Amore
quando la speranza in una rinascita
migliore è maschera di un altro
Inferno: sinapsi e battiti inchiodati
a rocce verticali e il sole
da luce e generatore di linfa
a marchingegno che avvelena
e prosciuga il sangue arroventato.
Allora conosci l'eclissi
ma sei monco e non l'applichi
sei tossico e spasimi
sei in balia della bufera
sei l'insonnia e l'emicrania
sei l'orecchio che ascolta tutto
e lo stomaco che si stringe
le sei di fronte
e deponi l'arma ai suoi piedi.
Vuoi un finale che ti renda
la disillusione, il cielo terso,
e nuoti nell'inchiostro.


Parma, 23 Giugno 2013

Ascensione


Bellissimo il sogno in cui mi ami,
fino a dirlo, stringermelo addosso.

Il risveglio: vene stracciate,
ronzio di un destino crepato sul cuscino,
l'olfatto orfano del tuo sesso, caldo.

Cado pregando un dio a caso
di riuscire a chieder mai perdono
per il dono che t'ho fatto di me stesso.

Voglia di guardare fuori,
fondersi col fumo su dai tetti nevati.



Parma, 19 Gennaio 2013