Fiore d'istinto


Ci sarà modo di scioglierci
l'uno nell'altro senza domande
in questa calda Primavera
dove l'assenza, la distanza
è solo rigurgito d'Inverno
da ricacciare indietro
mentre noi siamo vivi
e quindi viviamoci, scorriamo
a colpi di piena lenta forte dolcezza...
e siamo noi, cuori allo specchio,
mani alla scoperta, bocche
che si mangiano, e cadano
le sofisticatezze, si levino
soffi sensuali, nudi come sogni,
cerchiamoci che il resto
è tempo che precipita addosso
e offende. Molto di meraviglioso,
incantevole abbiamo da mostrarci,
laghi di montagna, tramonti muti,
melodie disegnate sulla pelle,
e molto da combattere, da mettere
in scena, e ti sussurro fiore bello:
-Piccole belve di fuoco io e te,
non castigati angeli, sí strappati
al buio per brillare feroci...
non aspettiamoci oltremodo,
incontriamoci come miracoli!-
che ora il mio sangue è buono,
le parole vere come respiri, i tuoi
occhi magneti di schiuma, la schiena
spiaggia bianca, distesa di pace,
voce: soffione nel petto.


Parma, 21 Aprile 2018

Il drago


Rimani attaccato al dilemma
e la falce nel cielo non cade
a farsi ghigliottina, a liberare
il senso di ciò che ti svuota
se ci pensi, ma non lo vuoi dire,
perchè le tue ali più spazio
non hanno per altri nodi,
e allora smetti di negare,
diventa lapillo e lingua
rovente da scagliare, la verità
è che non puoi esser messo
da parte da ciò che vuoi
conoscere in ogni millimetro
della sua pelle, sapere
il suo sapore, baciare fino
a non respirare... basta scuse,
fughe, silenzi d'assenza,
la bestia che ti si rigira dentro
ha fame, freddo, urla
vita priva di repressioni.
La fandonia del distacco
muoia, che se voli via
non torni indietro, incendi
il sentiero ornato di fiori chiusi.


Parma, 19 Aprile 2018

Stanchezza


Lascia agli altri i karma negativi
le morti declassate a notizie di sfondo
Lascia agli altri le canzoni d'amore
tu vivilo fino in fondo, fino alla violenza
Lascia agli altri il freddo che frena
e stufati pure di quel che resta acerbo
Lascia agli altri la paura di non farcela
e prendi a baci la bellezza che avanza
Lascia agli altri l'adolescenza eterna
e la gentilezza fa che diluvi impietosa
Lascia agli altri le spallucce all'insù
e abbi fede nei sorrisi che denudano
Lascia agli altri lamentarsi fino alla noia,
la mancanza di curiosità, i sotterfugi
Lascia agli altri il sonno delle tre
e scrivi ancora se vuoi, se puoi,
fai quel che senti e non perdonare
chi vende guerre come medicine,
medicine come fiori, fiori come veritá
Lasciati leggere, lascia e sii leggero,
muto e pieno. Lasciati volere.
Lascia spazio intorno.
Lasciami finire.


Parma, 13 Aprile 2018

Poesie algerine


I.

Da una finestra sul mattino
placo le ansie,
i movimenti tellurici.
Rimango in ascolto
della casa che si sveglia,
gli animali di campagna,
i bambini già in strada,
il caffè che sale,
il sole che è il sole
e come il sole il pensiero
è un abbraccio.


Arbatache, 5 Aprile 2018


II.

Oggi è strano
Oggi è strano
Oggi è stragno
Oggi provo a nominarti
a ripeterti ad alta voce
come a catturarti con le zampe
e poi mangiarti, a materializzarti
e poi tenerti, a sapere che non può
mancarmi ciò che è, perchè sono
un predatore e sono seduto
su una pelle di montone
e tu sei lucertola
che mi cammina lungo la schiena
e insieme avremo una visione
e un deserto steso ai nostri piedi
e silenzi che rimbombano i petti,
la saliva la nostra pozione magica.
Oggi è strano
e imparo il potere dell'attesa.


Arbatache, 8 Aprile 2018


III.

Mio nuovo amico berbero,
vorrei avere poteri
che sappiano non tradurre
nemmeno più un pensiero,
figuriamoci un sentimento,
una fede, un'educazione,
figuriamoci di dover togliere
figure da un quadro, note
da uno spartito, baci da un amore,
parole da una poesia, preghiere
da una religione, e allora toglierei
il bello dell'incontro, dello scontro
tra misteri, convinzioni, continenti,
di uno spiegarci a vicenda
i nostri universi differenti
più o meno disciplinati
in un inglese ridotto a pezzi
fra un the e un dio che ha già
scritto ogni cosa, un altro che balbetta
a malapena, e allora ridere
di questi vortici, e aspettare
che il sogno venga a dissolvere
per cavalcare nello stesso deserto.


Arbatache, 10 Aprile 2018

Promemoria


Ricorda prima di partire
che ci sono alcune cose da fare,
altre da portare, altre ancora
da dimenticare. Ad esempio
le bollette falle pagare a qualcun'altro,
in tasca tieni un sassolino pescato
in riva allo stupore, i baci lasciati
in sospeso... no, quelli devi portarli
a compimento e poi girarti
e poi tenere acceso il cuore.


Parma, 3 Aprile 2018

Angela


Angela come Anarchia,
liquido il tuo pensiero
oltrepassa ogni concezione,
costrizione. Da sola ti apri
al silenzio e illumini le mani
di chi ti sfiora. Così delicata,
così sottile la tua pelle bianca,
dolce il tuo sguardo incantato.
Accogliente il sorriso che se ti ci tuffi
le onde propagano gas soporiferi
fino al sogno in cui cantando antichi
versi popolari, sei tu stessa la partigiana,
e quindi bella, e quindi eterna!
Non una parola. Mai più un lamento.
Una scossa che ti stremi. Un respiro dimenticato.
Ti prego angelo terreno! Sola con te stessa!
Sola con tutti noi!... ma ora riprendo fiato,
chiudo gli occhi
faccio un pensiero leggero
mi metto su un fianco
ti abbraccio
di amore corrisposto.


Parma, 31 Marzo 2018

Pianoforte


Le mani che rompono il mare
e dopo non sai più resistergli,
diventi spazio fatto di onde
notturne, una sorpresa che sgretoli
le certezze infisse negli intenti.
È come trovarti davanti a un pianoforte
e le tue dita si fanno cadere
e ti lasci suonare.
Non siamo scogli,
quelli son fatti per appenderci le schiene,
contemplare l'attimo rigonfio,
fonderlo tra le nostre labbra umide
che si fondono. Animaletto bianco,
sfuggevole, racchiuso, vicino.


Parma, 29 Marzo 2018

L'amore è la violenza


Primavera maledetta, maledetto istinto
che mi prende e strappa all'oasi
sospesa in cui nulla accade
e me ne frego del futuro
il passato è resina secca
ho energia da investire
stanchezze da condividere
trasporto emozionale
film stretti nelle mani
in riva al mare a bruciarci
orchestre assassine al crepuscolo
poesie da buttare e canzoni per te
Beckett da ripeterci all'esanimità
gelosie subliminali da ingoiare
masticarti i capelli
negli occhi ammutolirci
succhiarti fino all'osso
mentre ridi, se piangi
incastrarti nella mia spalla
salvarti dai governi
imbarcarci con gli ultimi umani
gli ultimi palpiti salati.


Parma, 25 Marzo 2018