Piego l'anima dagli angoli


Piego l'anima dagli angoli
e la ripongo nelle tue mani
infine esco a prendere freddo,
infine esco a cercare uno specchio
da rompere, vedere dall'altra parte
solo verde, tappeti di denti,
risate di alberi, in fondo
al sentiero un orologio morto
tu nuda in una bolla di luce
già dissolto sono solo piacere
muto come sempre e un sospiro
di scirocco, la vita stessa
c'incanala l'uno nell'altro.
Sui miei resti resisti
e sai chiedere cos'ho fatto finora:
"Perdermi, per arrivare a te!"


Parma, 5 maggio 2019

Bora


Mi appoggio su te e voglio esserti
cielo che ti fluisce in vena per tenerti
lo stesso leggera, e mi abbevero
della luce dei tuoi occhi e sorgo
animale notturno a caccia
d'un topino furtivo, e sei tu,
che mi frulli in testa, e spazzi via
i miei spasmi di controllo,
come una bora per le strade
che ci rifugia in una cripta
e cantiamo i nostri
mistici sensuali silenzi.


Parma, 27 aprile 2019

Baobab


Ti sognerò sempre più forte
per tenerti ancora più vicina
e capire gli attimi, creare spazio
nei temporali fino al più caldo sole,
sciogliere gli spaventi che non sia io
il tuo mostro della notte, sì
il padrone del tempo infinito
che ti accarezza le spalle,
e lieve sotto pelle accovacciarmi
ed esserti baobab nel deserto, sicuro,
che si lascia ammirare, pulito
e fermo, rotti gli argini
dei propri graffi, prenderti
le mani e intascarle
in silenzi dove i sospiri
sono oasi, e dissetano.



Parma, 19 aprile 2019

Matrioske


Sei a casa e sei in questi tasti
digitali: i miei polpastrelli,
i tuoi cuscini. Sono il tuo desiderio
che apre le porte, paesaggi oltre
e mani che li disegnano. Sogni
di dormire, a episodi, da divorare
come masticare ossa per ingoiare
vuoti, e risollevarsi al mattino
con gli occhi ancora lucidi
per aver toccato da vicino
visi nostalgici, persone amate
in altre vite, così inscatolate
in questa come matrioske.
Ci reincontriamo presto amore,
dopo gli scontri, prima delle albe,
insieme e interi, comprese le scuse
e le ferite, le conseguenze, da esse
trarne colate laviche in cui fonderci
e liberi di gridare, di godere,
di soffrire, di fingere al mondo
una qualche espressione
di compiacimento mentre sta crollando,
mentre nei tramonti ci perdiamo
e in una buona notte siamo poesia.


Parma, 11 aprile 2019

Avessi perso il dono della parola?


Avessi perso il dono della parola?
O la condanna, della parola straziante.
Avessi perso il dono della comprensione?
O la condanna, della comprensione del vento.
Dalla gola al mento un soffio, nessuna voce,
una croce. Infisso nello stallo guaisco
e prendono peso i respiri, graffianti
nell'amore carnale, nel calore che ti dono,
nella richiesta di non farti trascinare
dalle mie implosioni. Immobile
stacco e spacco immagini alla nascita,
non scendono a salvare alcun popolo,
nessun me stesso... letargizzato
ti chiedo ancora amore, ti chiedo ancora,
tu movimento concreto di bellezza,
che ancora il mio sbocciare si fa timido,
che ancora abbiamo da buttare via
gli spasimi e insieme atterrare su un palco
immenso, inscenare il coito,
la rivoluzione dei cuori.


Parma, 10 aprile 2019

Vinci anche il sonno, la fatica, il buio sogno


Vinci anche il sonno, la fatica, il buio sogno,
tiri su le mie braccia, spogli il destino,
mi rendi fuoco sulla tua pelle e sei carne
di cui mi nutro, con cui cresco sulle paure,
sei breccia viva in questo muro,
voce soffiata tra le grida, così seguo
la tua scia, ricordo di un mare
lambito dalla notte, sassolino
su cui costruire la nostra casa,
protetti e pornografici, appiglio
e sfida. Cada la violenza
contro ciò che fa bene e così
sei il grazie più grande da regalare
all'esistenza, il cambio di stagione
e la pelle del vecchio serpente
resta sul ciglio della strada,
il lungo viaggio del lupo
solitario tra boschi e carogne,
torna sempre alle tue mani, bimba
che coli amore, fiducia da leccare,
ombre da stupire. Vinci e non te ne accorgi
ed è proprio questa la tua vittoria.


Parma, 28 marzo 2019


Il cuore su cui posare


Il cuore su cui posare
la testa s'è fatto grande,
la testa impara ad adagiarsi
svuotandosi e proietta
cieli da fluttuare, sciolta
la cervicale, i nodi
che ci fanno ammalare
si fan fiori e la primavera
espande i suoi tentacoli,
cattura la polvere dalle mie
spalle e fanne luna
e dimmi cosa ti piace
che io ho poco altro da fare
come portare le mani
a farsi ribelli, come scucire
lingue dalle lacrime,
come falena inseguire
i tuoi bei sogni che si fan casa
e la mia testa sul tuo cuore posare


Parma, 21 marzo 2019


Ombrelloni e pale eoliche


Ombrelloni e pale eoliche
le tue voglie sottaciute
i tuoi colori incantatori
i miei baci a distanza
come ponti sui deserti
ed esserti anima su cui
posarti e corpo dentro
il corpo a strapparci
viscere e pensieri
aspettare l'ora dove
venga annunciata
la fine della guerra
e correrti incontro
col respiro pulito
ingoiare la gioia
delle tue labbra
la vita dal tuo collo
bagnati come pesci
che si tuffano nell'aria


Parma, 16 marzo 2019