Stanchezza di Dicembre


Ossa e muscoli e teste
e pance che si rivoltano
in torcimenti che alla sera
ti fanno gli occhi insofferenti,
la pelle freddata, battiti spenti,
sia per essersi dati oltre
i confini del proprio corpo
sia per avanzi di stagione
che strappano al tempo
altro tempo che straborda,
ma avrai ancora mani
che ti tengano attaccata
all'amore, a pensieri
fluttuanti su ronzii esaurienti,
avrai ancora poesie
in cui sei il centro
e io scheggia impazzita
a ruotarti intorno,
a invocare silenzi
e letarghi al termine dei quali
sorrisi e viaggi
idee e primavere,
tu strega che mi leghi
in un cerchio di desideri,
tu schiava del mio
flusso d'incoscienza.


Parma, 14 Dicembre 2018

Fitta


Mi stuferò di te se tu ti stuferai di me
che vuole essere una promessa
oppure una nuova canzone
ma tu continua pure a sognarmi male
che al risveglio ti amerò meglio
continuiamo pure a cadere
che ci raccoglieremo interi
e vicini e col fiato caldo
in una mangiatoia di roccia
e se la ferita che ci portiamo dietro
continua a sgorgare è miele e resina
in cui avvolgerci, e tu continua
a salirmi sopra, a cercarmi
che ti tengo stretta contro le paure
e condividiamo cielo e strade,
guerre da vincere, bellezza fitta
e sussulti e sospiri che affondano
nella terra e affiorano nitidi cuori.


Parma, 5 Dicembre 2018

Fotografie di Sofia


I.

La radura ci fa scendere
dall'auto: tu catturi campanili,
io catturo abbracci.
La radura trasporta misteri cristallini
ad adempiersi in forme ombrose,
i miei occhi ai tuoi radunati.

Parma, 7 Novembre 2018


II.

Il giorno in cui la saggezza
dei grandi alberi ci insegna,
intrecciandoci di rosso,
sdraiati a essere terra
viva, foglie che sanno
smuovere le costole.

Parma, 9 Novembre 2018


III.

Passa l'intossicazione urbana
sulla cima tra le cime arrossate
con il vento a rabbrividir le mani,
i nostri occhi grati di tanto bene
espresso in un quadro senza domande,
solo foglie e baci.

Parma, 13 Novembre 2018


IV.

Si prendeva fuoco nel decadere
dei nostri passi verso l'orizzonte,
si prendeva fuoco e ci prendeva
la voglia di succhiarci il sole
tra un ramo e una mano, spogli
di foglie attaccate alle schiene.

Parma, 15 Novembre 2018


V.

La prima sferzata di gelo circonda
il centro caldo della commozione,
estatica, e ci svuotiamo, ci stanchiamo,
ci carichiamo di sublime animalità,
inerpicati l'un l'altro precipitiamo
s'un materasso di nubi e spensieri.

Parma, 21 Novembre 2018


VI.

Indichi un'altezza sufficiente
da dove poter dire che si è felici
disegnando tramonti all'infinito,
che quaggiù qualcuno atrofizza
gli orizzonti decretando che odiare
è meglio, e felici sono i ciechi.

Parma, 28 Novembre 2018

Frullato


Frullami nella tua gioia
che fiorisce sotto l'inaspettato
sole, passeggiando insieme
a caccia di oggetti e vestiti
e inesauribili parole che sappiano
d'amore, regali che ci scambiamo
e concretizzano quel che nel sangue
vive, ogni giorno più acceso,
ogni giorno più certi l'un dell'altro
che ancora cresce la mia stretta
intorno alla tua bellezza, fame
di farti godere, fame di saperti
pienamente esausta nel percorso
che ti realizza, fame della tua fame,
che mai mi basta il tuo corpo,
che si lascia andare, il luccicare
dei tuoi occhi, fotografie con cui
mi passi il tuo mondo che provo
ad attraversare con versi innamorati
e tutto questo è condividere, ascolto
profondo, tutto questo è uccidere
demoni che urlano che domani
ci saranno abbandoni, che anche
se dovessi tradirmi sarò di già lontano,
che forse proprio perchè lontano
allora tradito, ma non è questo
di cui volevo parlare, è la vicinanza
bestiale, è la gioia con cui mi frulli,
sole che mi sei da mezzanotte a mezzanotte.


Parma, 26 Novembre 2018

Piano folle


Sono belle le parole quando sgorgano
spontanee, come alle spalle le mani
che ti vogliono, e le idee che ancora
sanno stupirci e tutti quei pensieri
in cui sei il centro che emana energia
e mi trasporta via, oltre il freddo
e il mal di ossa. Scricchiolano
le dita sui tasti che suonano
melodie violacee e danzano i sospiri
nell'attesa di gesti folli, sconvenienti
e sporchi, la tua pelle contro
la mia bocca, così dimenticare
il quotidiano equilibrio sui vuoti
e proporsi storie dove i fiori
diventano abiti e le assenze
campi da coltivare, che sono belli
anche i silenzi, le pause, le notti,
quando sono spazi da incidere
quando il tuo nome è mio tatuaggio segreto
quando progetto il tuo rapimento
ed essere arrestato nella gabbia
dietro il tuo seno.


Parma, 19 Novembre 2018

Strage


L'assassino che vaga a vuoto
fra cellule e vittime che gli diano
il coraggio di adempiere l'atto,
intanto si consuma fra corsi di teatro
a caccia di maschere che lo anticipino
e in prove d'amore come notti fredde
nei boschi a dormire, a sviscerare
di lei i sospiri, a inertizzare veleni,
a sublimare stanchezze con docce
di Cohen a lavare gli scarti,
e poi chitarre e penne che tornano
intorno alla sua voce criminale
come fossero armi caricate a salve
per un'anima fin troppo bella,
e poi progettare come buttarsi
tra genti diverse su strade nuove,
lontane da chi uccide democraticamente
e ancora fra disabilità varie e la sua,
scoordinamento emotivo, raptus implosi,
vasi intasati, a dirsi che anche qui
farà una strage, che tanto nessuno
si difende, che tanto i giornalai
sopravvivono grazie al sangue
versato copiosamente.


Parma, 12 Novembre 2018

Quella volta


Quella volta in cui mi son detto
"E' giunto il momento di uscire da me stesso!"
e quella volta in cui la notte
mi ha appiccicato alle sue pareti
con una fottuta paura di perderti,
e quella volta che ho estratto
una parola a caso, come se fosse
la chiave per svelare l'irrisolto
e ancora ho lanciato remi per prendere
il largo, e ho provato a fare qualcosa
come abbracciare qualcuno alla porta
e quella volta che hai dormito al mio fianco
con lo stomaco che faceva temporali
"Ma hai mangiato amore mio?"
e una mosca a ronzare nella stanza
fuori stagione e io che gli giravo intorno
e il suono del tuo sonno placido
a rassicurarmi, che non abbiamo da scusarci
nemmeno se a volte fuori sincrono
nemmeno se sfuggono sfaccettature
e quella volta in cui ci si spingeva
a capofitto uno addosso all'altro
ed erano solo bestemmie d'amore.


Parma, 9 Novembre 2018

Peccato antico


Perdona se puoi le ansie
in cui m'invischio, sospendo
il mio agire, peccato antico,
e sono qui a offrirti anche
le mie fragilità più sottaciute,
più vergognose se tolgono
aria all'amore, e sai invece
quanta forza nel farsi splendere,
prendere, aprirsi al mare.
Quanto lavoro da fare, scavare
nella roccia a mani sanguinanti
per trovare la vena d'oro...
la sorgente che rinnova, il sorriso
che affronta ogni guerra, l'urlo
la codardia spezza, musica
traduce questo rovente sentire,
l'attesa un'altra promessa
da mantenere, e so quanto
mi riconosci, ti riconosci,
quanto poco c'è da perdonare
molto più da accettare
molto più da mettere carne
al fuoco e spolpare fino all'osso.


Parma, 7 Novembre 2018

Turni notturni intorno a un nome


Cominciare a buttarsi in avanti
verso un vuoto o mare che sia,
osare e osare, farsi male contro
una scogliera che va sgretolata,
certo, testata dopo goccia e vedi Sofia,
ancora qui di notte a scriverti
che questa serie di parole potrei intitolarla
"Turni notturni intorno a un nome"
e sia anche che non sia così bravo
a saper incoraggiare e a sprizzare emozioni
di qual natura si voglia, bloccato
da un lato, come chi ha subito
un'emorragia cerebrale e anche in questo
caso la mia impassibilità di facciata
nel dimostrare affetto verso un amico
e poi sotto le costole un epicentro
e il terremoto che scuote le mani,
l'empatia che scoppia sotto inchiostro
e sono ancora vento impetuoso nell'abbraccio
che ti scalda, che ti prendo su da un cielo
dove l'Autunno cade e ci sembra
di essere foglie e voglie e soli adagiati
tra le vette e foto che mangiano il tempo
e senti Sofia, mentre dormi come i sogni
escono dalle nostre paure.


Parma, 30 Ottobre 2018

Voce di luce


Voce che diventa luce
e poi ombra e poi silenzio
e fra le tempie rimbomba
un vento caldo che sa di malattia
così è spina da lato a lato
del petto sì innamorato, sì rotto
quando la lancetta va fuori posto
e perde il sincrono con l'anima
che lo riempie, per eccesso o mancanza
o deviazione del senso di controllo
che anche la comprensione va costruita
come la pazienza, come i movimenti
sopra un palco che è rovente
quando la mente si dissolve in baratro
e allora quelle mani tese a dire
"Non annegherai perchè ti prendo
e non arrenderti ché la tua espressività
è gioia in divenire!"
e allora questa spina da estrarre
questa voce ch'è febbre
e lo sgorgare tra foglie
di un battito che ci tenga stretti
e a farci coraggio in qual modo avvenga
non è un crimine, seppur è violenza
che va fatta anche solo per scrollarci
un po' di nebbia dagli occhi,
e lasciar spazio alla luna nel sonno,
nella voce ch'è luce, ch'è ombra,
ch'è silenzio.


Parma, 25 Ottobre 2018

Rondini


Vorrei saper buttare parole di getto
cariche d'un potere istantaneo
come gesti guerrieri e atti magici,
il pensiero di te che si riversa
come minestra bollente a scaldare
ogni mio atomo; parole che sappiano
anche tacere, a lasciarti i tuoi momenti
per ritrovarti, per espanderti, per riposarti;
parole che addolciscano, una goccia di miele
nella gola arrossata; parole violente
a strapparti piacere, lingue, mani, corde,
le tue ossa vibranti; parole in ascolto,
tu che cresci fra le cose che fai,
che immortali, crei e regali;
parole che accompagnano e mettono
su ruote il desiderio di scoprire
la vastità di questo pianeta;
parole musicali, canzoni dedicate
alle tue labbra, rondini in volo
verso il mio nido, cuore e rifugio;
parole che non so ma che compongo
sperando siano un tuo sogno beato,
bagno termale per cellule stanche;
parole commestibili a render gioia
al tuo palato; parole in cui riconosci
il mio amore, foss'anche imperfetto,
che sfocia nel tenerti viva
nel tenerti aperta
nel tenerti tesoro nell'isola
in mezzo al mio sentire infinito.
E queste parole che finiscono
dritte a te, in questa notte tra le altre.


Parma, 20 Ottobre 2018

Marinaio


Il cervello imbambolato
come nuvola imbalsamata
su cime taglienti: l'inazione
congela e trema il flusso,
anche la lava si spegne.
Sono quei giorni ch'è meglio
non dire, il pericolo bussa,
il senso di rovina si fa emicrania
e se la ride. E poi non sai
dove mettere le mani. Nemmeno
su lei che si muove e s'apre
incantevole, labbra a rondine
che ti squarcerebbe non poterne
godere, non saperle rivolte
al tuo viso, volare sul cuore
che l'ama, lama incrinata
da attimi d'identità confusa
e sono quei giorni: l'Autunno
impazza, più fragili le ossa.
Perdona luce in cammino
questo reflusso viola
tu che migri verso il tuo centro
migliore, io che mi chiudo un po'
e ingelosisco, ma mai mi stanco
di vederti brillare, le braccia strette
e il tuo collo, la voglia animale
con cui ti premo, fino a questa notte
come tutte le notti che sono culle
per le tue cellule che bacio
e ne faccio costellazione,
ispirazione per il marinaio
ad affrontare gli abissi.


Parma, 5 Ottobre 2018

Sacrosanta


Sacrosanta lentezza della vecchiezza
dopo aver corso e ucciso
dopo aver soccorso chi
dopo aver mosso cosa
Sacrosanto sguardo che fotografa
l'Universo pieno e vuoto
una ruga nel deserto da seguire
fino a sfociare, fino a sentire
lacrima di un ricordo
la visione del sè raccolto
e coperto in un angolo di letto
così poi aspettare
Sacrosanto tempo che passa
e non essere triste
anche se finisce il mondo
è la paura a farci coraggiosi
e poi placare la frenesia
del dovercela fare a tutti i costi
quando siamo già al posto giusto
e non saremo tristi
chè non ti perderò
non mi perderai.


Parma, 2 Ottobre 2018

Caravan


Ci buttiamo in questo viaggio
insieme, fare nostro un mezzo,
una nave da strada e i nostri
occhi curiosi e i cuori affiatati,
ci buttiamo a distruggere voci
che implorano staticità, noia,
il non rischiare nulla per non
crescere di un solo passo.
Ma noi abbiamo fame
di movimenti e brividi,
scorci e tagli, connessioni
con la terra, il mare che ingoia,
le nostre mani fuse in un rombo
ch'è sangue, ch'è fede nel desiderio
di noi.


Parma, 24 Settembre 2018

Comfort zone


Sia chiaro che poesia 
è bestemmia contro
il quieto vivere, che di quieto
ha poco, soprattutto ansie,
doveri, capirci chissà che
ed esprimersi comunque,
a cuore marcio.
E' solo un'altra bestemmia,
un po' meno esplicita,
un po' più "vieni qui
e lecca le mie parole".


Parma, 20 Settembre 2018

Merendine


Al tuo risveglio si spiegano
le mie ossa molli, rotte
dai sogni d'abbandono
che se ci penso è un'ossessione,
sei l'ossessione; verso lo spingersi
e prenderti con tutti i nervi
che non scappi una sola goccia
di te, di te fra i tuoi mille impegni
e le stanchezze ci bruciano
come sassi di catrame
e lo so, non è facile alimentarsi
bene, sempre, a volte si scartano
merendine veloci per supplire
ai buchi, si finisce per riversarsi
male, a girare gli occhi con pupille
strette, mentre la tua pelle vuole
sciogliersi, aprirsi al graffio,
alla mia forza, senza dubbi,
alla mia poesia, frusta e spiraglio.
La tua bellezza
contro i miei sbagli
di approssimazione,
di amor che trema.


Parma, 17 Settembre 2018

Sei


Sei il mio angelo del peccato in cui affondare per trovare qualcosa che non somigli al pensiero, qualcosa che mi faccia cadere la testa per essere legno da scolpire in linea che si unisca alle tue ali.
Sei occhi di pioggia che illuminano la mia penombra, ma ora riposa e sogna un tuffo dentro un nido di mani che ti accolgono, scaldano, proteggono dalle gocce acide, parole deformi, dal disamore delle facciate di case abbandonate.
Sei caravan alla scoperta del tempo che muore e lascia tracce vive, paesaggi eterni su cui muovere passi leggeri, incontri con gente aperta al cuore, e t'accompagno, e impariamo la libertà di essere liberi, animali che si annusano, curiosi girasoli.
Sei fotografia appesa alla parete della mia rétina, che lambisco con silenzi, notti in adorazione, con quel che ancora deve nascere, crescere, prendere forma nelle bocche affamate, nei libri da scrivere
E sei ancora quel che vuoi, fuori dai giudizi, dentro la tua bellezza, e se fossi te non cambierei nulla se non quel che cambierei in me, il meglio che possa fare per spantanarmi ed essere migliore, anche per te.
Ma dicevo, angelo, riposa che soffio il tuo bel nome a spegnere l'inessenziale, ora che l'Autunno regala malinconia, sospiri intraducibili, uova in cui gomitolarsi.


Parma, 6 Settembre 2018

Farfalle


Ci giriamo dentro
e viaggiamo con il cuore
a costruire una strada
che ci porti allo stupore
e cadano una dietro l'altra
le paure; il nostro amore
ci reinventi, puliti
e pulsanti; si scioglie
il tempo stretti nella pelle
che ci scambiamo
per diventare due farfalle
che succhiano il mondo.


Agosto 2018

Duro e spietato...


-Duro e spietato
sarò, duro e spietato!-
Mi grido nel cervello
contro i momenti d'ansia
che mi regalo e mi confondono,
contro ciò che disturba il sonno,
contro i pretesti che scatenano
bufere e contro gli incubi
che parlano di amori cacciati
in malo modo, e sarò duro
e spietato con corde e catene
per vederti godere, per sentirmi
sicuro di legami che vibrano
oltre le parole attaccate
agli scarichi delle latrine.


Parma, 20 Agosto 2018

Campane


Suonano campane a vita
di note sanguinanti e di luce
nell'alba scrosciante dell'uomo
che si dissolve in altri cicli
ché la morte si lascia dire
fino alla dolcezza esplosiva
d'un abbraccio strappato
al vuoto del cuore imbecille


Parma, Agosto 2018

Il nemico


Il giorno in cui Aretha è morta
era un giovedì, oggi. Che passi via
e porti con sè le travi e i ponti crollati,
gli occhi che non parlano,
e lascia spazio, prendersi con decisione
e camminare lungo i boschi con gli sciami
d'insetti che t'assalgono e poi sdraiarsi,
desiderare uno squarcio di verità
dal cielo al petto, alla bestia
che scalpita contro il pensiero,
contro il significato che appioppiamo,
così cadono le cose, appesantite,
uccise dal nemico,
pungiglione, ferita d'ansia,
e non tappeto, e non pelli sudate.


Boschi di Carrega, 16 Agosto 2018

Quanto basta


Due insicurezze non è che fanno una sicurezza
e quanto vorrei bastassero le mie carezze
a farti sentire amata, quanto basta
a far sì che le mie cazzate smettano
di allontanarti, quanto basta a far sì
che le mie cazzate smettano,
per essere specchio vero del mio cuore
che trema ancora così tanto
a un solo spiffero di brezza
e ora che ti sento spingermi via
con fermezza, so quanto basta
a far diluviare sull'onda
che si frange, quando dovrebbe
invece travolgerci.


Lerici, 13 Agosto 2018

Tormentone


Su la playa dell'amor
si dissipa il tuo dolor
e m'incanta la tua schiena
che ribolle sotto il sol
così scrivo il mio tormento
sotto forma di canzon
mentre dormi s'una musica che gira
e più veloce vortica il mio cuor

Oh mio soffice mare di luce
e carne da mordere
sono qui che ti nuoto
e mi lascio affondare
a trovare sul fondo
il vuoto che splende per noi

Sopra il monte arrossa il ciel
e s'accende il tuo stupor
a dar fuoco alle mie labbra
e avvampiamo di passion
poi abbracciati ci scaldiamo
alla notte diam color
fino a esplodere di gioia
far di noi una sola vibrazion

Anima bianca, le mie mani accolgono i tuoi sospiri
e inebriata dal mio volerti lasci che a me io ti attiri
Ti porterei in ogni angolo di mondo
a farti sentire quant'è profondo
e magico il nostro esserci senza sosta
un viaggio lungo dell'amor la costa


San Sebastian, 3 Agosto 2018
e Parma, Novembre 2018




Sala d'aspetto


Ci sarà un giorno in cui farò scoppiare
una guerra anch'io, che ripulisca
gli stracci dai fallimenti, per distrazione,
senza scuse. Sensa senso.
Quel giorno in cui non si dovrà più
conquistare fiducia, ma solo come
una mosca, ronzare l'atto primordiale.


Saragozza, 30 Luglio 2018

Mare, Andata e Ritorno



I.

Tratteggi a sbalzi lungo
la tua playlist casuale
e giunge la voce belvica
che succhia via il midollo
così brucia l'atmosfera,
le tue mani sul volante
dritti fino all'affondo.


II.

Piedi scottano rossi sulla sabbia
e pensieri sconvenienti da far sorridere
l'autostrada che poi suona Hotel California
e calmi col tramonto tra i monti
ai lati, abbiamo pelli salate
che parlano per noi,
che attendono carezze pulsanti.

(e una foto fatta assieme
per provare che valiamo il controluce,
il mare che ci attraversa a vicenda)


Autostrada della Cisa, 5 Luglio 2018

Gracchìo


Tocco il tuo dolore
Assorbo i tuoi sorrisi
Respiro la tua voglia
Divento noi
Invento un cuore
che oltrepassi
le nebbie, i silenzi
e una cornacchia
ci chiama
senza risposta.


Parma, Luglio 2018