Invocazione di Neonatale


Nuovo antiCristo scendi
tra il carrarmato e il bue!
la Tua nuova incompresa rabbia
contro più opulenti templi
tronizzate divinità
confini di lingotti
disparità senza vergogna,
pronti a saltare in aria.

Dolce sdegnata
Madonna della Crisi Mondiale
stringiLo a Te, l'incesto che Ti compete:
rendilo consapevole del Suo urlo represso
estrailo con tenaglie
-quei chiodi, quella croce ormai marcita-
che il veleno scorra
a riempire mari, crani, nazioni.

Suo Spirito che fluttui
tra foglie e fiocchi
di neve e catrame,
insinuati negli occhi
di questa gente che aspetta
niente,
che il benessere l'ha plagiata, illusa, condannata
a spalleggiare l'imperdonabile.

Padre,
ti abbiamo perso.
Ora tutto si compia
per com'è, com'era scritto.


Parma, 25 Dicembre 2008

(...e poi tu, che rendi tutto,
lo spirito del Natale
che non più sentivo,
così reale...)

Rabbia

La Rabbia s'insinua come agopuntura
nasce da tutto ciò che confligge lo spirito
diventa altare su cui sacrificarsi.

Si abbisogna di una nuova rabbia per tornare ad essere autentici partigiani
Rabbia diversa che aumenti con la pressione opposta
e basta piegarsi con le mani! su quale coscienza?

Prima della rivoluzione partire
o rimanerne imbrogliati per sempre
gli anni 60 infatti
pensando a Pasolini Bertolucci Bianciardi...

2008
Le notizie a favore del potere
che ancora vuole reinventarsi
succhiando fino all'ultima goccia
quel che di dignitoso rimaneva
negli occhi della gente

chi si difende è condannato
chi lancia scarpe contro l'invasore
chi nel suo integralismo religioso
è più carnale dell'integralismo monetario
che ha i capelli a posto

è ancora lì la frontiera
attraversarla

...

e la rabbia inespressa che aliena
il mio isolamento agro
la mia rabbia sotto l'alluvione
che scava dentro, cosa rimane?
temo per la volontà
sperando in una totale disfatta
a questo punto
dovrei partire
dovremmo
imparare a fare a meno
dei nostri gingilli
di una cultura quantitativa
quando già sappiamo
cosa fare

rinunciare al loro natale

la frontiera: chi ha quel niente
per cui vivere e lotta ed ha tutto,
forse poi tornare, forse parlare,
forse un sorriso fresco
un esercizio in levare
levare
levare
preistoria
nudità
ed essere sinceri
non più retorici
elitari
nel dire io e te...

ricaduto nel sogno

invece troppa sporcizia;
nessun conciliante finale.



Parma, 15 Dicembre 2008

nonostante

saprei come piangere
ma mi trattengo

la pietra trema
in fondo al pensiero

la sensazione di sconfitta
e non si sta poi cosi' peggio

se ho smesso di dare valore ai sogni
la sterilità dalla pigrizia del gesto

un immagine da coltivare
la voglia di sentirti pulsare

rivivere l'errore per la prima volta
tragedia impossibile

chiedersi una fine che non basta mai


Parma, 10 Dicembre 2008

Tentato testamento

Un movimento che non scuote
nemmeno un pelo di cerbiatto
questo piatto ficcato
dentro il petto

ci vuole tempo per digerire
il grasso,
lo scarto del ministro

se non è una metafora
molto ci stanca.

E' difficile raccomandarsi al testamento!
in fondo neanche poesia
(sento un gemellaggio fra lei e la forma sonora del mio nome,
non me)
sa trarre conseguenze
sgretolando false verità,
anche se fosse.

Vi lascio una lista della spesa già effettuata scritta su un post-it giallo accartocciato nella tasca sinistra della giacca di lana peruviana,
quella colorata col cappuccio lungo,
proprio.

Meglio:
la sensazione che una volta c'è stata veramente.



Parma, 5 Dicembre 2008