Verso Franz K.


Di ragnatele il privato, depravato bosco...
una camera, specchio d'ombra, trappole
circumnavigabili, non solvibili
ombre negli specchi
infinite insonnie, una sola narcolessia...
allergia da contatto vivo, a meno che
singhiozzo
-Amami Milena! Traduci, vestimi-
lama che traccia un ponte, arco di voce
sottratta ai doni orfici
invenzioni le costellazioni ma ci si aggrappa
come i deliri passati, da risparmiarmi...
-dove la raccogli tutta questa malinconia?-
ti venero, ora finalmente chiusi i punti,
la tessera premi, spremitura,
malattia trasmissibile via grafema
mentre le mosche cupide rosolano al vento
prima delle otto zampe,
è l'Estate avvelenata.



Parma, 19 Giugno 2011