Matrioske


Sei a casa e sei in questi tasti
digitali: i miei polpastrelli,
i tuoi cuscini. Sono il tuo desiderio
che apre le porte, paesaggi oltre
e mani che li disegnano. Sogni
di dormire, a episodi, da divorare
come masticare ossa per ingoiare
vuoti, e risollevarsi al mattino
con gli occhi ancora lucidi
per aver toccato da vicino
visi nostalgici, persone amate
in altre vite, così inscatolate
in questa come matrioske.
Ci reincontriamo presto amore,
dopo gli scontri, prima delle albe,
insieme e interi, comprese le scuse
e le ferite, le conseguenze, da esse
trarne colate laviche in cui fonderci
e liberi di gridare, di godere,
di soffrire, di fingere al mondo
una qualche espressione
di compiacimento mentre sta crollando,
mentre nei tramonti ci perdiamo
e in una buona notte siamo poesia.


Parma, 11 aprile 2019

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