Quello che vogliono

In tensione se mi graffiavo
pur di piangere in qualche modo,
l'agilità del criceto chiuso nella ruota-
poi dare senso a tutto pur di togliere
ossigeno al salice
e perdere la vista al bordo.
Le parole continuano a fare quello che vogliono
e niente ho spiegato davvero. Le parole:
quello che gli altri vogliono.
Le rughe del corpo nel buio
mentre la sua assenza stride
e poco mi offenderebbe se...
poco importa, il quark
è più grande di me.
Consolazioni e crimini spesi a peso di grumo
se non raccontati a chi ne farebbe strage...
orripilante è solo lo specchio;
nemmeno le flotte batteriche! le nostre
si coalizzerebbero per quali sorprese.
Non salto dalla sedia,
giro l'angolo dove hanno apparecchiato
di fretta la carcassa logorroica
"non tagliarti, non tagliarti più!
solo io posso succhiare il puro rimasto"
e mi eclisserò dietro la gente mentre
vedrò che dalla balbuzie si può guarire
ma già tacevo.
Dalle bugie, dagli anelli regali -
regalàti
la fuga non tiene.



Parma, 3 Febbraio 2011

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