Scriviamoci
addosso adesso
che siamo chiusi
qui
e vedo anche te
attraverso
i vetri, germi di
distanza
a infettare gli
abbracci,
l'isolamento che
si fa pietra
su cui sedersi,
sotto cui crollare,
da scagliare;
scriviamoci
per rigenerare
fili da una mano
all'altra, per
dipanare viaggi
lungo la schiena,
scrollare
la muffa dalle
vene, il silenzio
velenoso torni
oceano dentro
le stanze;
scriviamo un messaggio
che sia onda
lattea, che sia anticorpo,
brivido, istinto
di un corpo in due.
Parma, 24 marzo
2020
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