No music No love

Sin dalla prima chitarra, a cinque anni, quante note
sei riuscito a levigare strusciando corde e sputando in flauti?
La musica dov’era?
Come far passare blocchi irregolari giù per l’orecchio
senza schiantarne la pazienza?
E dove le mielose mani spesso su te desiderate
calde e scioglievoli, per placarti la sera
e la pace nel sentirsi chiamare "Amore"
non temendo di contraccambiare?

Immagini interiori stoppate e mai una prima volta
non ce la si può fare(sottopelle riflussi di mare)
Solo un lieve giro sotto il sole solitario
Solo il sole per te, respirandolo ogni istante.

Esorcizza il tumore lasciandoti andare
-ciò che accomuna chi sa amare e suonare-
sembra invece tu trattenga ghiaccio esplodente
come quella gonfia nube gorgheggiante
sull’Appennino, limpido nel tuo orizzonte
se solo non tenessi le palpebre socchiuse.
Imparare a imporsi per non soccombere.
Imporsi di non soccombere per imparare.
O tu o loro, che di nessuno si sa la benevolenza.


Parma, 11 febbraio 2004

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