San Gennaro


Ogni autunno le giornate s’accorciano
e sembra sempre una novità…
ma è appunto sorprendente valutare
come il movimento si ripeta costantemente…
come il miracolo del sangue di San Gennaro
che anche oggi s’è liquefatto…

Te ne sei accorta?
Ci siam lasciati per poi riprenderci,
ti ho persa per trovare me stesso…
ma in fondo non siamo mai stati insieme
ed è questa l’unica ragione…
si avanza per tentativi…

Bisogna essere ciechi
per negare l’esistenza del destino:
il sole che nasce e che muore…
secoli civilizzati da sistemi di violenza
adibiti per soddisfare la stessa sete di potenza…
Il fluire dei miei crolli psicologici
sensibili alle fasi lunari…
basati sui vuoti d’infanzia…
legati a mancanze d’amore…
riversati in tempeste silenti…
Ogni stato di passaggio sfiora il nulla
prima di risalire verso una conferma.
Riempiresti le mie paure con il tuo calore?

Come si fa a non capire che il caso non ha ordine
e che quindi non sussiste?
Riesci a seguire le linee della mia confusione?
Guarda come mi masturbo con le apparenze…
quando recito la serietà,
quando fingo di scherzare
coinvolgendoti in qualcosa
che non m’appartiene…
lasciandoti nell’inconsapevolezza
del reale…

Le tue lacrime dovrebbero dissuadermi
commuovermi
e lasciarmi andare…
infatti me ne vado
già attratto da altro…
da nuove sfumature sconosciute…
da nuove ipotetiche braccia
di cui non possa fare a meno
e che m’incatenino…
allo stesso modo del ciclo universale
in cui distrattamente vivo…
come te…
come gli altri…


(Parma 19 e 20/09/2001)

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