Aperture a strappo


Leccatori d’inconscio
tuffatisi in strati linfatici
fino a non sentirsi più partecipi
dell’inclinato paesaggio urbano.
Eccoli che raccolgono sul foglio
impurità sgorganti come da piercing infetti;
perversioni da tutti taciute.
Cinque gatti di cui uno strabico
cantano serenate di sesso
non consumato,
provocato eppur sterilizzato
sottilmente tenuto legato;
ruvide corde d’ipocrisia
a formare una rete chiamata timidezza

Vorrei testimoniasse il folletto
lui che su di se li sente
i nostri abbracci mai dati
ma se ne resta muto e piegato
nella selvaggia zona nera onirica
"Dai, almeno dimmi, da dove vieni? Quando sei nato?"
"Dai tuoi occhi, in quel tempo che da bimbo sei stato toccato"
Segni sulla pelle, vi prego, sorridete!

Scrivi che ti passa
la voglia di parlare
"Mi passa la voglia di parlare"
Ora che l’ho scritto
posso tornare a falsare la pulsione
e invece di dire che di te potrei innamorarmi
dirò solo: "Beh sì, ogni tanto ti ho pensata…"


Parma(con ombre di Genova) 15-17 gennaio 2004

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