La presa in giro

Figura sottintesa di bimba capovolta
nel sangue allacciato intorno le dita delle mani.
La lingua accelera in curve sgomitanti
a seguire il cartello indicante "Estasi".
Tira ancora un po’ la corda e il discorso diviene liquido
come ammoniaca, pulito e acido, primordiale.
Movimento apparente di quadro astratto
di poesia impaurita che non fa nomi.
La sentenza di colpa scolpita nella pietra
scagliata dal non-peccatore per fregarci tutti.
La bimba dai capelli rossi evidenziati dal sole mattutino
e il sorriso statico attaccato alla presa in giro…

il futuro non ci appartiene
"Vuoi essere il mio primo amore?"
la virtù al di sopra della consapevolezza
"Il primo in ordine di bellezza."
il passato è caduto qualche secondo fa
"Come puoi chiedermi di essere l’unico?"
il possesso non ci sostiene
La bimba desidera farsi desiderare sempre.
Il misticismo dell’incomunicabilità celebrato da negazioni rituali
e lui allo specchio a grattarsi negli occhi il prurito esistenziale.
(non bastasse, il suono della notte frantuma l’anima,
la pioggia infittisce la pienezza assorbente del guscio)

Bimba straneggia strinandosi bocca contro bastone del controllo,
ritratta a strangolare la strampalata carrellata di vocali
con violenza strappata, per non tramutarsi in altro involucro:
più ingombrante, più stregato dal Dio-conformità
(saetta di Zeus buca foglio, ne sgorga azzurrata polvere).
Meraviglia d’acqua piovana che porta via ville patrizie,
e gioventivù dal viso sbavato di gel per parrucchini,
e il dover fare come è stato detto. Insomma, ci vuole acetone
a ettolitri sulle macchie di smalto penetrato fin nelle falde della vita
così imbottita di psicotrucchi da non essere affatto sobria
(fu Venere a cominciare vendendoci rossetti niente male).
Bimba s’accorge dell’odor d'ossido di carbonio, polvere da sparo,
detersivo, e corre a succhiar via veleno dalla giugulare,
poi scintillante, a far capriole nei campi coi fiori,
e nonunque spezzati sian stati i gambi, ancora sussurra
l’irrimediabile di ciò che alle bimbe piace annusare.


aprile 2005

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