Il frutto della creazione approssimata
come noce di cocco spaccata a metà
da un cupido incazzato per lo stipendio
troppo basso; la noce di cocco
esplosa a mezz’aria e il latte
docciato sulla tua testa;
che ti bagni tutta questo siero
a fecondarti di sentimenti inespressi
trattenuti, atrofizzati, e che ora
finalmente li sentano gridare
a squarciagola fin negli abissi
oceanici; balenottere applaudono e fischiano.
Non è sperma, ma latte di cocco,
al limite saturo di sostanze
iniettate a provocare allucinazioni;
non roba chimica, ma cacaoverdose.
febbraio 2005
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