Intermezzi (fra rinascite e partenze)

.Primo intermezzo
Esser precipitatosi addosso come slavina incontinente.
Aver percepito nello sguardo di lei una riserva mistica dalle potenzialità ineffabili.
Ma ora l’ha strangolato il complesso d’inferiorità, e ne gode con leggerezza e vive la propria vita.

.Secondo intermezzo
Si vennero incontro scalzi, per la città d’inverno e la gente scandalizzata giudicante.
Lui dal suo finto reame, lei dalle sue amiche puttane.
Il gelo del percorso, il calore dei quattro piedi che si fusero tra loro, quando lei salì sui suoi, e si baciarono.
Lumache i loro cuori striscianti.

.Terzo intermezzo
I fari delle lanterne dei porti d’Italia contemporaneamente si trovarono girati nella stessa posizione verso il mare che parve illuminato da sotto. L’evento unico corrispose alla bellezza della rarità con cui disse:
"Sto bene" a chi gli voleva bene, spontaneamente, sinceramente.
"Sto bene e non ti chiedo nulla, perché ti voglio bene".
Se l’andamento della vita dipendesse dall’atmosfera del giorno in cui si è nati, ad occhi chiusi avrebbe affermato:
"Un 2 aprile come questo sarebbe stato l’ideale, se almeno nell’ideale il mondo riuscisse ad essere privo di dolore".


Parma, 2 aprile 2004

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