Sacralità censurate

Graziosa forma
il tuo esplicabile capezzolo
strofinante contro grossi granuli di vetro.
L’incontrollabile sete di violenza
verso il proprio giovane corpo
ci fa avvicinare piuttosto con prudenza.
Telescopicamente mi vedo nuotare
fra i carnosi scogli
affondanti nella paludosa tua corolla
impreziosita di durezze cristalline.
Di scatto s’impetta in alto
il tuo respiro aspirato
e con il lenzuolo ti medichi
tralasciando di strapparne un pizzo
anche per i miei occhi lacrimanti
ficcatisi nel bagliore azzurro
tutt’attorno bruciante.

Dolcissimo sarebbe se ancora
nuda e disinibita leccassi
la mia barba incolta
mentre la mia mano impugnante
l’ultimo tagliente pezzo di specchio
t’inciderebbe prima i fianchi
e poi giù lungo le gambe
che sincrone al movimento
lente si piegherebbero, cremosamente frementi,
estinguendosi nella calda pozza
giacente ai tuoi bianchi piedi.
Eppure è stato interrotto il rito
per rispondere al richiamo della vita,
tentante di promesse soffiate in un istante.
Guardalo ora il cielo risucchiarsi il mito
per cui l’eternità si conquista
perdendo sangue.

Parma dal 31/12/02 al 2/01/03
e 7/12/2004

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