Balistica del desiderio

Se ti tocco
una freccia scocco
e la traccia inseguo
e mai s’avvista il centro.
Sia l’aria stessa
sciata di rosso
come graffio felino,
la preda a cui tendo?
Brivido di pelle
flette il tuo collo
elegante come gambo
di cristallo, e d’avorio
è il sacro calice
rivolante al bordo
sensuale vino evocante
misteri d’un primitivo
impasto di traduzione privo.

Se ti tocco
il ghiaccio rompo
crolla il muro
sale il sangue
vulcano il corpo
niente diventa il senso del peccato
tutto è alchemico in quel gesto.
Io non lo ritiro, non mi ritiro,
né come gambero
né come boomerang.
Se ti tocco
scoppia il varco
fra la terra e il cielo,
miliardi di raggi si aprono...
si fondono in striscia di fiamma
accesa fra le stelle...
il tuo collo.

Parma, 20 e 21 giugno 2006

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