Voce di luce


Voce che diventa luce
e poi ombra e poi silenzio
e fra le tempie rimbomba
un vento caldo che sa di malattia
così è spina da lato a lato
del petto sì innamorato, sì rotto
quando la lancetta va fuori posto
e perde il sincrono con l'anima
che lo riempie, per eccesso o mancanza
o deviazione del senso di controllo
che anche la comprensione va costruita
come la pazienza, come i movimenti
sopra un palco che è rovente
quando la mente si dissolve in baratro
e allora quelle mani tese a dire
"Non annegherai perchè ti prendo
e non arrenderti ché la tua espressività
è gioia in divenire!"
e allora questa spina da estrarre
questa voce ch'è febbre
e lo sgorgare tra foglie
di un battito che ci tenga stretti
e a farci coraggio in qual modo avvenga
non è un crimine, seppur è violenza
che va fatta anche solo per scrollarci
un po' di nebbia dagli occhi,
e lasciar spazio alla luna nel sonno,
nella voce ch'è luce, ch'è ombra,
ch'è silenzio.


Parma, 25 Ottobre 2018

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