Turni notturni intorno a un nome


Cominciare a buttarsi in avanti
verso un vuoto o mare che sia,
osare e osare, farsi male contro
una scogliera che va sgretolata,
certo, testata dopo goccia e vedi Sofia,
ancora qui di notte a scriverti
che questa serie di parole potrei intitolarla
"Turni notturni intorno a un nome"
e sia anche che non sia così bravo
a saper incoraggiare e a sprizzare emozioni
di qual natura si voglia, bloccato
da un lato, come chi ha subito
un'emorragia cerebrale e anche in questo
caso la mia impassibilità di facciata
nel dimostrare affetto verso un amico
e poi sotto le costole un epicentro
e il terremoto che scuote le mani,
l'empatia che scoppia sotto inchiostro
e sono ancora vento impetuoso nell'abbraccio
che ti scalda, che ti prendo su da un cielo
dove l'Autunno cade e ci sembra
di essere foglie e voglie e soli adagiati
tra le vette e foto che mangiano il tempo
e senti Sofia, mentre dormi come i sogni
escono dalle nostre paure.


Parma, 30 Ottobre 2018

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