Quadro a impronte musicali

Prendi di lui solo la fragilità, non la ridondanza, e tienila in bocca, impastala sotto la lingua versandogli sopra cascate di violini dell'overture del Tannhauser, fino a quando camminando troverai un campo tenuto a maggese e un pianoforte secco che gracida tra foglie rosse, e lì sputala tra le corde arrugginite; ascolta la sintonia tra il tiepido crepuscolo e i riflessi dorati delle morbide colme sanguigne note evaporate da quei tasti per troppo tempo rimasti intoccati.


Parma, 14 settembre 2007

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