Post-afterhours

Cartavetranti note incise
nella palpebra semispenta
e otto gocce di bargnolino
sodomizzanti papille vergini
come cristalli di angeli
tremanti di purezza.
Il vento è siccità
che strappa ormoni
del più voglioso fradicio sesso
dalla pelle giallastra di nicotina
per incenerirli in un lampo
di ghiaccio rosso scagliato
da occhi neri affondati
in fango di miele.

(...se non mi si fossero atrofizzate le ali sarei già volato via da questa bagnarola dove ancora mi basta godere del sole che riesco ad assorbire, e non mi deve importare dei tesori nascosti nelle stive che se solo provo ad accennarne mi tagliano la gola.
Se solo si fermasse qualcuno dei tappeti ronzanti tra la mia testa e il cielo per darmi un passaggio, e invece gli ennesimi turisti della domenica se la ridono, eccome se se la ridono, come se lo spettacolo quotidiano del crimine fosse stato ideato appositamente per il loro sollazzo.
Anne non mi ha mai considerato, così bella e violenta non sa che farsene di me, eppure mi tiene.
Ho l'impressione di essermi rapito da solo per darmi una certa importanza.
Ero io ad essermi innamorato di lei e questo è veramente paradossale.
Stamattina ho avuto un dialogo con una mosca la quale mi ha consigliato che posso pur sempre buttarmi a mare.
Ho visto d'improvviso un riflesso argentato provenire da sud: una balenottera azzurra ci sta venendo incontro,
forse è il momento buono.)


Parma, 29 aprile 2007

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