Piccolo flusso to Gaza's baby

come sentire il buco allargarsi poi stringersi e tu come un fesso guardi le tue dita sbattere contro il palmo ghiacciato e pensi che da qualche parte ci debba essere un pulsante che annulli questi suoni negativi catatonici snervanti che si propagano nell'aria sferica e da un certo angolo di cuore sai che non puoi far altro che resistere viaggiare andare a cercare quegli occhi neri di bambina in mezzo a tutta quella distruzione in mezzo a un mondo che non gli ha offerto altro che violenza e vestiti di gas e lei bellissima profonda nella passione imporsi per non crollare imporsi come una dea fatta per essere sentita e amata non come bambola gonfiabile e sterile che girandomi indietro nella memoria vedo dalla sua scatola rovesciarmi addosso strati incessanti di polvere come sopra gli stivali indifferenti del soldato al check-point che nemmeno oggi farà congiungere le mie minuscole cicatrici a quelle sue ferite aperte da bambina occhi neri decisi fissi terribili da non poter sopportare solo... shukran habibi!


Parma, 20 ottobre 2007


Nessun commento: