Ottobre Nero

Sono la vipera che inietta veleno nel tuo muro;
fra le maglie di questa rete di confini
che incatena l'umanità e ne frammenta i cuori
mi divincolo e strappo minuti di silenzio
dal troppo rumore accecante di cervelli
e quella sensibilità addormentata
si limita a svolgere il suo compito imposto,
preconfezionato, a uso marketing.

Lo Stato è morto perchè è stato
e io vedo solo cio che è
io ho fame di quel che sarà
per l'uomo, solo per l'uomo.

Un fulmine diagonale
m'ha tagliato stanotte
e la ferita ha vomitato odio.
Ho visto ancora lei,
Palestina urlante
mangiata dai vermi,
il maggior scandalo dei nostri tempi,
punto di partenza da cui cominciare
a combattere affinchè le armi cessino
di scintillare e d'infuocare sentimenti
fino a sterilizzarli,
fino a renderli agl'istinti di cannibalismo.

Sono la serpe strisciante sotto il tuo muro
e il mio veleno lo farà implodere,
deve necessariamente implodere!

La dolce vergine m'ha liberato dal suo tallone
e ora stacchiamo chiodi dalla croce.


Parma, 5 ottobre 2007

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