Ora non ricordo se
fu a me
che fu detto: "No,
con la vita
non ci siamo
proprio!" o a qualcuno
con cui
m'identificai, che van bene
le parole e tutto,
ma poi la mia pazzia
è questo silenzio
in cui m'ingarbuglio,
che se vi
riaffioro ne esco striminzito
o deviato in
personaggi estremi e ancor di carta.
Questo silenzio.
Folle.
Battito di testa
contro uno specchio.
Mani ghiacciate
che scricchiolano.
Urla e morsi e
porte sbattute contro un bimbo.
L'amore che prova
a uscire e poi si tappa,
esce e poi si
schianta.
Un silenzio che è
un abisso.
Rumore di costole,
si staccano dallo sterno,
vola cuore ora!
E luce dal basso
verso l'alto
e musica in ogni
angolo
a compensare
questo silenzio irrisolvibile
e desideri
inespressi che chiudono
gli occhi
piuttosto che odiare ed essere
odiato. E non
saper come fare a respirare,
sin dal primo
giorno.
Allora insisti
Amore, tienimi unite le ossa.
Parma, 17 febbraio
2019
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