Il
tuo nome è pensiero.
Il
mio. Pensiero che striscia
fra
gl'interstizi delle pareti
a
lambirmi i sensi, e si struscia,
e mi
erge incandescente, o dolce
s'acquatta
dietro le palpebre
e mi
lascio andare di riflesso
sull'impercettibile
onda addosso
allo
scoglio. A volte è nodo
irrequieto
di ruvida corda
che
mi stringe e mi porta a sfidare
la
mia staticità, il trattenermi
che
mi manda in malora il sangue,
e mi
chiede: "ma scegli o marcisci?".
Il
tuo pensiero è forte
e mi
scaraventa, specchia
il me
intero nelle sue crepe
e la
luce che le attraversa,
e
ringrazio il pensiero Sofia,
io
filosofo a sondare
la
Storia che ci crea.
Parma,
29 dicembre 2018
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