L'isola


Su un'isola d'insofferenza
gabbiani spiumano al freddo sole,
si passeggia senza vibrazioni,
noci rimbalzano contro
pareti di vetro tra cielo,
cranio e petto, e il ricordo
di rimando di chi ti desidera
ma lascia la sabbia cadere.
Abbracci ben più disarmanti
fremono nell'attesa
di un crollo che disargini
l'inganno d'un pensiero
consolante che fa dire
"Va bene così, inattaccabile"
e va molto bene fin quando
il mare intorno resta calmo,
l'abisso non ti sommerge,
le mani stanno in tasca,
la distrazione ti porta al guinzaglio.
Ascolto e dialogo con voci registrate
e distanze, rotolo nelle pause
e aspiro alla bufera, alla calda
pace del tuo ventre nudo.
Digiuni il rimpianto.


Parma, 20 Marzo 2018

Nessun commento: