Le mani di Caligola


Impero sulle vostre teste
che cadranno una ad'una
e dalle mie dita si svolge
un gioco in cui io e solo io
sono Dio e Dio vi condanna
al rimbecillimento, popolo
degno d'essere schiavo,
degno di credere in Dio.
Vi mostro in raptus il potere:
Luna si nasconde dal cielo
Venere ricuce versi d'orrore
Roma si fa oscena stalla
in cui cavalli e baldracche
leccano la mia ombra;
e quanto amore ci vuole
a chiudersi in una stanza,
schiacciare ricordi, tramutarli
in grida di piacere, di dolore,
è indifferente, comunque muti,
muti al disastro sparso
negli angoli, muti davanti
allo specchio, muti portatemi
un piatto di seni da succhiare,
oggi non mente la pioggia,
liquida follia, bevo a pieni sorsi
quest'impero amaro
da sputarvi addosso
e annegarci insieme.


Parma, 11 Marzo 2018

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