Finire in cuore


Sì lo so che hai ancora fame di me,
lo so, ma mi piace se aspetti un po'
e lo so che sei tentato di scrivermi
"Stai studiando?" "Sí, perchè?"
"No niente, m'era venuta un'improvvisa
cocente voglia di te, di amarci ora,
ma tranquilla, me la faccio passare"
e certo è incauto il caldo pomeriggio
ma non rischiamo di venirci a noia,
è bello anche solo soffermarsi, muoversi
altrove, pensare a concerti estivi
o a qualche giorno più in là
da stupirci per città nuove,
e di tenerci un po' segreti
per poi brillare oltre i rumori
di gente, di amici, di tempi
che avranno i loro modi
di aprirci, distessere nodi
fra il cervello e la mano
che si avvicina, e non temere
che non scappo se non ti ci metti
d'impegno... sorrido, l'ingenuitá
di quanto sia umano tutto ció,
la sacra ingenuitá del non essere
divini, e allora scrivi, scrivimi
versi, crea miti su cui sognare,
e poi torna sulla terra e rapiscimi
le labbra, che lo so che ogni poeta
è un mostro, e lo sai, anch'io scrivo
e faccio della fantasia un campo
di battaglia, e fotografo il sudore
e muri colorati, ritmi, vicoli infiorati,
e questo ti dà pace togliendoti
ad esempio dalla testa
che anche il panettiere
ormai ti farà una tessera
che non saprai dove mettere,
che sennò non ti fanno entrare,
che non si torna più indietro
dalla cecità, che sia d'amore,
che sia un bastone ficcato
da un eroe nell'unico occhio
rimasto a contemplare,
che sia una pausa tra una nota
e l'altra come un pantano
da cui districarti a morsi
tra due boschetti verdi...
i miei occhi, ma in mezzo
stai tranquillo, sì, è un cuore.


Parma, 1 Giugno 2018

Nessun commento: