Poesie per un'escursione nel bosco


I. Introduzione al silenzio

Shhhhh! Shhhhhhh!
V'inizio al silenzio.
Il silenzio.
Quel silenzio che fa godere
appieno della meraviglia,
dell'esistenza,
della luce che cade obliqua
e risorge dietro gli occhi
a scoperchiare l'organo divino
della contemplazione che si nutre
di silenzio e lentezza
fino a portare nel regno del mistero,
della fantasia, l'arcano che si fa carne
ed entriamo in contatto con il segreto
acceso, con ció che sembra andato
ma é sempre presente:
nei cicli di vite
in trame intrecciate di fiabe
ai sensi che si sciolgono in amore
come nell'amore qualsiasi
messinscena é reale...
i colori delle stagioni ci vestono,
folletti zompettano fra le vene,
le ombre degli alberi sono streghe
che ridono prima di bruciare,
chitarre e flauti e parole
armi di poesia nelle mani
di selvatici pastori,
frusciar di lupi fra le foglie,
noi stessi animali e fantasmi...
passi che si muovono
sul ponte sospeso,
specchio d'acqua
e non saremo Narciso e nemmeno Ofelia
sí l'increspatura stessa del vento
e in silenzio, come sassi alchemici
tocchiamo il fondo: dorati scrigni
per chi ancora ci cercherá...
Shhhhhh!


9 Ottobre 2017
-

II. La fata innamorata

Su col vento di mare
con il polline e la magia
mi son lasciata trasportare,
ho attraversato il crinale
fino a scollinare, fino a cadere...
impigliata in cima all'abete
non so quanto ho dormito,
certo ho aperto gli occhi ed era notte...
un'ombra rossa, veloce
rotolava davanti ed io
di nuovo libera di fluttuare,
allora volli sapere chi d'un tratto
m'aprí il cuore che di clorofilla
sgorgava, e dove mi muovevo
scoppiavano le more
fiorivano le stelle...
"Chi era? Chi era?"
Lo volevo con me, lo volevo accarezzare
ma non riuscivo a tenerne il passo...
appariva, scompariva tra le rocce,
ghignava fuggendo dalle case
e vacche e cavalli scalpitavano
nelle stalle con le loro feconde trecce.
-Prendi i miei capelli
e legali stretti alla tua scia!
Se mi faccio lupo t'avvinghierai
alla mia criniera e giù insieme
a valle ad affogarci di sangue?
Se divento albero cavo, verrai
a rifugiarti nel mio tronco
quando il sole ti minaccerá?
Se fermo il tempo cesserai
di saltare senza tregua
mio piccolo matto folle folletto?
Ecco invece mi hai contagiato
e sbatto come civetta ferita
fra le fronde, chè sembran valanghe
d'inizio Primavera i miei pensieri!
Io che realizzavo i vostri sogni
chi si cura ora dei miei desideri?


30-31 Luglio 2017
-

III. L'uomo selvatico

Il gregge adesso dorme
e il latte fermenta a generare
universi che ora ch'é sera
rimiro tra il fitto del bosco
perdendo lo sguardo nel cielo,
e ascolto alberi, rocce, linci e volpi,
fanciulle dell'acqua con cui
fare l'amore, che ho tutto d'assorbire,
da trasmettere, nulla da tremare:
il pericolo accade se ti fermi
e pesi la tua paura
ma qui ogni cosa m'è sorella
fatti come siamo della stessa terra
con cui mi sporco le mani
e volo leggero a conquistare
energia liquida al centro del petto
e altri cosmi ancora.
Eccolo il grande faggio rimasto muto
per secoli e secoli, indicarmi una galassia
col suo ramo piú alto, e racconta
di creature rimaste imprigionate
fra il proprio riprodurre ossessivo
frutti vuoti dai suoni tintinnanti,
poi si rompono e nessuno aggiusterá;
di pietre di fuoco scagliate contro
altre creature, e incendi che sono
matricidi, e non ne capisco il senso!
Non capisco quando dice di confini,
di vergogna e altri mali cosí
snaturali, cosí orrendi.
Mi sveglio, torno a inerpicarmi
a passo lento, nudo
in questa calda estate.
Lecco muffe, sguscio serpi,
spezzo e fascio tronchi,
strozzo cervi, apro fiumi,
disimpiglio dalla barba
precipitate stelle.


31 Luglio 2017
-

IV. Notte di un fauno

La pulsione... dico, la pulsione
a possedervi uno ad uno
o tutt'insieme, a trarre da voi
ogni goccia di piacere, e a rimandarlo,
che in fondo se siete saliti fin quassú
era proprio quello che volevate,
se vi siete lasciati incantare
dai suoni del mio flauto sin dall'inizio,
fino a stringervi intorno alla mia ombra.

Vi ribrezza la mia figura caprina?
Che importanza ha? Ora che la notte
mi cela, vibrate solo del mio folle
desiderio, lo spirito selvaggio
che aleggia in questi posti,
che nutre ogni singola foglia
ed é fulmine incastonato
nell'occhio del lupo, del cinghiale
e anche nel vostro...
io lo vedo, io lo so come siete fatti
quando rompete i freni della vostra mente,
quando il vino scioglie ogni illusione della ragione
e non fate piú distinzione
tra ció che é giusto e ció che é bello.

Ora che Apollo con la sua lira
s'é girato dall'altra parte,
ora che le Ninfe, sensuali
quanto vili, si sono annegate,
ora che il mio Capricorno
è ben stampato in cielo,
ora che le libere streghe
danzano sulle cime,
io vostro Fauno, vostro Pan,
vostro Diavolo, v'invito
a unirvi al mistero che sono,
al disordine che risorge
attimo per attimo, gettando via
il giudizio che vi piomba i piedi,
giorno per giorno, e le vostre ali
si aprano ad accogliere il senso del volo.

Adesso che siete già un po' più miei
e io vostro, non posso soffermarmi
oltre, devo correre a sedurre
altre anime e altri corpi
all'infinito, così, con le parole
di Puk, per ora, vi saluto:
"Vi auguro sogni felici
se sia ben vero che siamo amici
e ad un applauso tutti vi esorto
poichè ho promesso che ad ogni torto
a voi usato per insipienza,
gentile pubblico, faremo ammenda!"


3 Agosto 2017

Nessun commento: