Invece


Perchè ogni tanto
non taccio, non mi sto fermo?
Come cactus che sul balcone
s'ingrassa, come fermata
d'autobus che aspetta,
come marmo prima
di farsi Pietá, come lunga
pausa che prepara l'assalto...
Sí sí certo, lo so fare benissimo
ma anche senza pensieri?
Anche senza lasciarmi
sopraffare da conati neri?
Ecco dunque le scosse
più vere, quelle che increspano
certi silenzi e le mani
che si muovono lente
sulla tua pelle, a irrigidire
l'atmosfera, a contrastare
la Primavera. E invece?
Invece lecca, ammira
le linee, ascolta i respiri,
godi il fluire degli occhi,
sragiona il contatto che freme,
impara la favola che dice
"Che pace grande che hai!"
"Per assaporarti meglio
bambina mia!"
La morale seppellita
insieme ai rumori di fondo.


Parma, 23 Maggio 2018

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