Quadro soffice


Dov'eri ieri?
Giravi un po' e parlavi
e si taceva e si godeva
dell'imprevisto soffio marino
sotto un cielo denso
incuneati tra portici
sospesi a ber caffé
sul canale fra le case
e a sentir di certi brividi
davanti al surreale spinto
oltre l'abitudine alla solita
compostezza, che non é
la feroce delicatezza sfoggiata
nello svelarci tratti intimi
davanti a un piatto, solleticati
dal vino, che non é il dolce
fondo malinconico che tanto
m'affascina, di cui forse
t'avrei scritto in quella dedica
al libro che a capofitto ha scavato
nella mia di malinconia pruriginosa
e allora via d'empatia e di richiami
istintivi con chi senti simile
al centro, con chi non sprezza
la surrealtà, metafisicità, dadaitá
quotidiana di cui faccio bivacco,
ne sorride, e quel sorriso tenue
sulla poltrona del bar di lana
a render compiuto il quadro
sin da subito e in divenire
e in dissolvenza nell'estatico
ascolto del diverso che si offre.



Parma, 2 Febbraio 2018

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