Finiranno anche le ore


E le parole si torcono in bocca
perché gli sguardi ti sembran massi
eppur lo sai che è bello che lei sia qui
nonostante i silenzi, il tuo male
che riconosci e anche se bestemmiato
imperterrito inquina ogni emozione
e non puoi incolpare nessuno...
se solo fluissi per tutto lo splendore
che sei, anche lei
se ne accorgerebbe e smetteresti
di tremare proprio di quel tremore
che la porterebbe via, non solo
come amore interpretato troppo presto
come assoluto -vacci piano!-
bensì come punto diverso di confronto,
conforto, confessione, concessione puerile.
Il vento leggero che la sera entra dal balcone
e ci sfiora vicini, le unghie che saltano
in un ballo di pulizia prima del mare,
la mente rivolta in preghiera per una pausa
da quella fame insoluta posta come chissà
quale emergenza: tragedia di presunzione,
la nostalgia di piccoli gesti che nessuno
ha detto che mai potranno essere ancora,
il brillio di una risata per ogni minima cazzata,
il senso di bene, semplice fino alla più dolce
melodia di carillon, perdurare come carezza,
come quelle parole che si sciolgono
e la lingua ogni enigma consumare.



Parma, 24 Giugno 2013

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