spudorata pRosa


Cosa c'entra? Che se ti amo
è alle lacrime, fino a riderne...
il passato incagliato non può
occludere il sorgere di altre strade,
come luce di un giorno d'Aprile
intrattenibile, e sì, lo dico io
che sai cos'ho rischiato col mio buio,
quanto ho raschiato, carni e colpe,
e poi se "Io è un altro", altro siamo Noi,
così di quell'inferno posso smettere
di non perdonarmi il gelo rappreso
nelle mani, posso smettere l'autocommiserazione
dell'incapacità a muovermi,
per tenere gli occhi aperti su te
a cui non voglio dare lezioni,
a cui voglio solo darmi ancor prima del mai
-come dev'essere stato?-.
E sia che metta in conto l'assenza, la fuga,
il rifiuto, e sia che tutto e ancora TUTTO,
si rivolga contro, ma è qui più in basso
che sfocia il calore, la poesia che porta
alla trasfigurazione del buco
in un cuore. E continuo a ripetermi:
-la caduta degli Dei si è consumata
nella testa- e rimane il così meravigliosamente
imperfetto, il termine di paragone: l'Uomo,
quello più bello, quello che ha il suono
dalla parte della vita, ristretta fino al Cosmo.
Gli altri sian pure fottuti, bestemmiati,
non sono uomini e mai lo sono stati
coi loro volti ghignanti a far che Terra
fosse merce di porco in porco.
Allora s'imparino canzoni
da baciarci quando cadono
le sere, sui lati del fosso
l'ondata d'amore ci sommerga.



(seguono e precedono carte da decifrare)


Parma, 22 Novembre 2011

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