Zeitun

Mi chiamano bimbo
costretto a stare appeso
alla mamma così fredda, ferma,
-capelli sfuggenti dal velo arreso-
che ho smesso la fame, il sonno,
senza il fresco pane pieno
delle sue mani; la sua voce
m'inseguiva, accompagnava
fino al letto ora rotto.
Tutto rotto il tetto,
dei fratelli il pianto,
il richiamo del muezzin, del mare
il profumo, i vicoli dove correre,
le bancarelle del paese offeso,
i giochi, il sole, la sua pancia.
Non sento più niente...
e mi chiamano bimbo.


Parma, 11 Gennaio 2009
-

Cos'è successo a Zeitun?

-

SIDUN - Fabrizio De Andrè (da Mixer, 1984)

Nessun commento: