L'ingenuità


La voglia atroce gli brucia il petto,
salita dal sangue e in esso trattenuta,
lo divora vivo...
un insieme di segni e tocchi
che hanno trafitto il centro,
il risveglio dal coma in una culla di carne...
e lei lo sa che la fame è tanta, troppa -
un poppante il seno succhia in preda alla follia-
anche lei ne è affetta, ma lui ha peccato...
come un calesse da uno stallone trainato,
dietro, un'urgenza carica di lava accesa
e decorata gentilmente.
Ere glaciali in attesa di un disgelo,
il terrore stampato in cielo di perdere
tutto senza averla avuta.
Nessun cuore può resistere
al gioco dei rimbalzi, dei rimandi
ad altri abissi irrisolti. Lui le chiede
di provare ad aggrapparsi a quel cuore,
al suo corpo, un tentativo di fuga
dalla gabbia costruita col fine
di rimanerne soffocati. Ma nulla
si pretende se non da sé
la sincerità estrema, costasse
pure il mettersi da parte e piano
guarire dal veleno iniettato
da una piovra che la testa stringe.
E dormire... dormire... dormire?
Perché dormire quando c'è da amare?
Allora? Di cosa vorrebbe scusarsi?
Solo il non aver ribadito più spesso
la pura passione con cui la scalderebbe
a liquefarsi negli occhi, le labbra...
scampare ai coltelli.



Parma, 15-19 Novembre 2012

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